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La psichiatra Barbara Capovani dichiarata morta. A ucciderla Seung, lo “sciamano” che odiava i medici

Barbara Capovani, la psichiatra aggredita venerdì davanti all’ospedale di Pisa è morta domenica sera. Lo annuncia un bollettino medico congiunto dell’Azienda ospedaliero-universitaria pisana e dell’Azienda Usl Toscana nord-ovest.

La psichiatra Barbara Capovani dichiarata morta

“Si è conclusa alle 23.40 la procedura di accertamento di morte con criteri neurologici – viene riportato -. Come già preannunciato nel precedente bollettino medico, si procederà alla donazione degli organi così come da volontà espressa in vita dalla Dr.ssa Capovani, condivisa dai familiari e autorizzata dal magistrato” della procura di Pisa.

Il decesso della psichiatra Barbara Capovani porterà tra le conseguenze anche alla riqualificazione dell’ipotesi di reato a carico dell’uomo accusato dell’aggressione, da tentato omicidio premeditato a omicidio premeditato.

La squadra mobile di Pisa ha sottoposto a fermo un suo paziente, diventato il suo assassino, Gianluca Paul Seung, 35 anni. 

Il profilo dell’assassino, complottista in cura

Uno “sciamano mediatore fra invisibile e visibile; collego le dimensioni”. Così si definiva su Facebook. Un uomo in preda a deliri complottisti e animato da un odio viscerale verso gli psichiatri, tanto da averne già aggredito uno, e con un passato già segnato da un arresto per avere molestato una tredicenne.

Aveva numerosi precedenti di polizia, Seung, e vedeva complotti dappertutto. Dietro la pandemia, ma anche nella guerra in Ucraina. Tanto da spingerlo a presentare un esposto contro l’allora premier Mario Draghi alla Guardia di finanza di Viareggio nel 2020.

Ma era anche arrabbiato con le forze dell’ordine e i magistrati e non si vergognava a pubblicare sui suoi profili Facebook le sue disavventure giudiziarie, compresi arresti domiciliari, condendole sempre con invettive contro la magistratura.

“Uno “sciamano mediatore fra invisibile e visibile”

Post quasi sempre con pochissimi commenti e che oggi, da quando si è diffusa la notizia del suo arresto, raccolgono la rabbia in bacheca di qualche utente del social network che lo insulta e auspica che possa “marcire in galera”. Nel 2019 ha fatto il primo accesso alla Psichiatria pisana, dove ha conosciuto Capovani, una dei medici che lo ha avuto in cura. Ma da tempo se ne erano perse le tracce.

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