Intercettazioni Finmeccanica: “Quel cocainomane di La Russa”

ROMA – Il responsabile relazioni esterne di Finmeccanica che dà del “cocainomane” a Ignazio La Russa e a Paolo Berlusconi. E quello che raccontano alcune intercettazioni pubblicate da Repubblica sul caso Finmeccanica.

Nella primavera del 2010 — come documentano centinaia di intercettazioni telefoniche sulle utenze dei vertici di Finmeccanica (Guarguaglini, il potente responsabile delle relazioni esterne Lorenzo Borgogni, il direttore generale Giorgio Zappa, l’allora superconsulente, poi arrestato, Lorenzo Cola, il responsabile della sicurezza aziendale Vittorio Savino) — le indagini della Procura di Roma hanno un effetto devastante. L’ipotesi investigativa che “Digint” sia né più e né meno che un “format” utilizzato dalla holding per la creazione di “fondi neri”, scatena, insieme, la furia e la preoccupazione di Guarguaglini e Borgogni. Ma, soprattutto, eccita la caccia al colpevole.

A giugno Guarguaglini chiama Tremonti. La storia di “Digint” ha messo il ministro di pessimo umore. «Vorrei la mappa — gli dice — di tutte le società, dirette, indirette, di sopra e di sotto, del gruppo tuo, estere, interne. Perché quell’episodio non è bello. Vorrei sapere quante società di questo tipo ci sono all’estero, con soci strani. Quella società autorizza a pensare che non sia la sola, no?». Passano neppure due mesi. Nel maggio 2010, l’inchiesta su “Digint” ha ormai la copertura assidua dei principali quotidiani del Paese. E i vertici di Finmeccanica si convincono che «regista dell’operazione » sia il ministro, «che ha già fatto fuori Scajola con la Guardia di Finanza». Borgogni, in una telefonata al presidente di Enav, Luigi Martini, usa toni violenti: «Questi hanno giocato troppo sporco. Sono traditori della patria. Mascalzoni. Bisogna fargliela pagare». Martini lo interrompe: «Sì, ma bisogna capire chi è». «Come chi e? — lo investe Borgogni — È il professor Giulio Tremonti con tutti i suoi scagnozzi: Marco Milanese, Ignazio La Russa, Paolo Berlusconi ».

Borgogni, al telefono con Martini, prefigura una campagna contro il ministro dell’Economia. «Mi hanno rotto i coglioni», si inalbera. Quindi, con sorprendente anticipo su quanto le indagini della Procura di Napoli e Roma scopriranno, evoca barche (quella di Milanese) e affitti (quello del ministro dell’Economia) pagati da altri. «La gente che va in barca, perché gliela pagano, che ha la casa in affitto e gli pagano l’affitto a Roma… A me mi hanno rotto i coglioni, sta gente qui». Non è finita, l’uomo più vicino a Guarguaglini si abbandona a grevi riferimenti sulle asserite inclinazioni sessuali del ministro. Sulle sue compagnie, che Borgogni dice di «conoscere» e dunque di sapere «dove andare a trovare». Fa di più e di peggio. Annuncia a Martini che «la cosa comincia a dirsi in giro». Che, insomma, quello schizzo di fango che lui sta sputando al telefono, può farsi valanga, se veicolato a dovere.

Anche perché, parlando con «Simone » (altro dirigente di Finmeccanica) il 28 maggio, aggiunge: «da lunedì comincia un po’ di controffensiva, di documenti, di cose, di barche a 20 mila euro al mese». Ce n’è anche per Paolo Berlusconi e Ignazio La Russa. Borgogni li accusa di essere due cocainomani. Peggio, di essere i due che lavorano alla sostituzione di Guarguaglini con Cattaneo: «Quello è matto (Paolo Berlusconi ndr) Con La Russa, si sono messi in testa, tra una sniffata e l’altra, che vogliono portare Cattaneo lì».

Il ministro respinge ogni indiscrezione: ”Mai fatto uso di droga, nemmeno spinelli in vita mia e, come in passato, sono pronto a sottopormi al test del capello per dimostrarlo”. Il colloquio riportato tra i due fa parte delle carte dell’inchiesta chiusa dalla procura di Roma su Digint, società partecipata al 49% da Finmeccanica. In particolare, Borgogni, nella conversazione riportata dal quotidiano accusa anche La Russa e Paolo Berlusconi di lavorare alla sostituzione del presidente di Finmeccanica Pierfrancesco Guarguaglini con Flavio Cattaneo. ”Non mi sono mai occupato – precisa il ministro a riguardo – del board di Finmeccanica ed il primo a saperlo e’ proprio Guarguaglini. Inoltre – aggiunge – pur essendo amico di Paolo Berlusconi, lo vedo ogni sei mesi e saro’ andato a cena con lui, insieme ad altre persone, due o tre volte”. Ma la cosa che ferisce di piu’ il titolare della Difesa e’ il riferimento alla droga. ”Questo illustre sconosciuto – osserva – dice che io faccio uso di droga, mai io non ho mai fumato neanche uno spinello in vita mia e sono tra i pochi della mia generazione a poterlo dire. Non ho bisogno di dare a questo Borgogni dimostrazioni di cio’ o pretendere il risarcimento danni in sede giudiziale, cosa a cui pure sto pensando, perche’ io sono quello che ha promosso il test antidroga del capello tra i parlamentari. Penso che chiunque faccia politica debba farlo obbligatoriamente, io lo farei per legge. Ora ho in mente di fare una nuova campagna di test prima di Natale al quale mi sottoporro’ insieme ad altri colleghi che vorranno aderire”. Infine La Russa attacca il capo delle relazioni esterne di Finmeccanica. ”Mi meraviglio – sostiene – che un personaggio del genere possa avere incarichi pubblici. Credo che l’unico incarico cui possa aspirare e’ quello di pulire i bagni di Finmeccanica”.

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