La Spezia, lega figlio di 16 anni al letto per non farlo uscire

La Spezia, lega figlio di 16 anni al letto per non farlo uscire
La Spezia, lega figlio di 16 anni al letto per non farlo uscire

LA SPEZIA – Una madre di 509 anni esasperata dal comportamento del figlio adolescente, ha atteso che il giovane di 16 anni si addormentasse e gli ha legato i  polsi con delle fascette di plastica, quelle che solitamente vengono utilizzate dai malviventi durante le rapine in banca. I piedi invece li ha assicurati al letto con una cintura.

Dopo aver compiuto il gesto, la donna si è allontanata pensando di aver dato in questo modo la migliore lezione possibile al figlio. Ora la donna è stata denunciata. Racconta la vicenda Tiziano Ivani sul Secolo XIX: 

“Una lezione al figlio, un ragazzo che le ha creato diversi problemi. Andava male a scuola e frequentava brutte compagnie. L’adolescente non è riuscito subito a capire cosa stesse facendo la madre. Quando ha realizzato si è spaventato a morte. Era fuori di sé, si è accorto solo dopo un po’ che il genitore lo stava legando. Gli inquirenti sono convinti che la vicenda sia andata proprio in questo modo. Hanno ascoltato a lungo il ragazzo, spiegandogli che se avesse confermato le accuse, la madre avrebbe passato certamente dei guai. L’adolescente, ancora sotto choc, ha annuito e raccontato tutto del rapporto burrascoso con il genitore. Era scosso il giovane, seduto davanti a un assistente sociale e un poliziotto dopo essere riuscito a liberarsi e scappare dall’appartamento”

Mamma e figlio risiedono in Corso Cavour a La Spezia. La madre 50enne del giovane ora dovrà difendersi dall’accusa di tentata violenza privata commessa nei confronti del figlio minore.

“Il giovane, dopo essersi liberato, è uscito dall’abitazione. E’ scappato, raccontando poi alle forze dell’ordine quanto accaduto. Gli investigatori della Procura hanno ricostruito la vicenda in modo dettagliato. Ascoltando più volte tutti i testimoni. La donna, difesa dall’avvocato Mauro Boni, è convinta di poterne uscire pulita. Ha riportato una versione differente rispetto al figlio. Si è opposta al decreto penale di condanna emesso nei suoi confronti dall’autorità giudiziaria, e ora verrà processata. Il giudice per le indagini preliminari Diana Brusacà ne ha disposto il giudizio immediato. La prima udienza è fissata per il 7 settembre prossimo, sarà il giudice onorario Stefano Vita a decidere in merito alla vicenda”.

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