Ladispoli, kitesurfer risucchiato e sbalzato da un elicottero militare di passaggio: è grave

Ladispoli, kitesurfer risucchiato e sbalzato da un elicottero militare di passaggio: è grave (foto Ansa)
Ladispoli, kitesurfer risucchiato e sbalzato da un elicottero militare di passaggio: è grave (foto Ansa)

LADISPOLI –  Un cinquantenne romano kitesurfer è ricoverato in gravi condizioni all’ospedale Gemelli dopo essere stato risucchiato e scaraventato a terra da un elicottero militare. E un’altra persona è rimasta ferita. La storia è raccontata dal Messaggero.

Tutto è accaduto in pochi istanti ieri, mercoledì 3 ottobre, verso le 15 a Torre Flavia, Ladispoli, zona molto frequentata da chi fa kitesurf.

L’uomo ferito gravemente è un romano di 50 anni, Alessandro Ognibene, residente a Casal Lumbroso. Ognibene è stato inghiottito dal vortice d’aria creato dalle eliche e poi sbalzato a terra davanti agli occhi della moglie.

“Era un elicottero militare e l’elica ha aspirato il kitesurfer che neanche si trovava ancora in acqua – raccontano i testimoni al Messaggero – Ho anche le foto degli elicotteri che sono passati a neanche 100 metri. Quello dell’incidente se n’è andato via, il surfista ha riscontrato un’emorragia interna. Quest’area è inaccessibile da anni persino per le ambulanze, l’elisoccorso è arrivato dopo un’ora. Ci sono nomi e cognomi dei responsabili”.

Da giorni i residenti si erano lamentati per le numerose esercitazioni in corso: “Sembra il Vietnam, volano troppo bassi e vicino alle case”.

“Noi cerchiamo con ogni mezzo di difendere il nostro simbolo ma da tempo elicotteri sorvolano la Palude a bassa quota: è pericoloso per l’ecosistema – dice Corrado Battisti, il responsabile del sito naturale per conto di Città Metropolitana – Già durante l’estate un’ambulanza ha avuto ostacoli per entrare e salvare una persona. Non si può lasciare Torre Flavia senza servizi e assistenza. È l’unica strada percorribile per i disabili per raggiungere il mare e la natura del sito storico di Ladispoli. La Regione ci dica come rendere accessibile l’area”.

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