MORINO (L’AQUILA) – Tre presunti ladri d’appartamento rischiano il linciaggio. Un intero paese, Morino, in provincia dell’Aquila, si è radunato quando i tre giovani, originari della provincia di Frosinone, sono usciti dalla caserma dei carabinieri dopo essere stati interrogati. I militari li hanno dovuti scortare fuori dal paese per evitare che succedesse il peggio.
Tutto è iniziato la notte del 5 maggio, quando, come ha spiegato a Magda Tirabassi sul Centro il sindaco di Morino, Roberto D’Amico,
“ci siamo passati parola che in paese giravano tre persone su un’auto sospetta. Ci sono stati diversi episodi. In due abitazioni hanno provato ad entrare, rompendo le porte, in un’altra sono riusciti e hanno rubato un portafoglio e altri oggetti. A quel punto siamo usciti. Abbiamo battuto il paese a caccia del ladri. Poi abbiamo trovato una Golf che era stata abbandonata da quelli che secondo tutti noi erano i ladri”.
A quel punto i cittadini hanno allertato i carabinieri, che hanno iniziato la caccia all’uomo, durata per tutta la notte. Verso l’ora di pranzo del 6 maggio, però, in paese si è diffusa la notizia che i tre erano stati presi ed erano in caserma. Così tutto il paese si è radunato davanti alla caserma per attendere l’uscita dei tre, secondo i cittadini responsabili dei tentati furti in due diverse abitazioni.
Scrive Tirabassi:
Un centinaio le persone di tutte le età hanno aspettato di fianco al primo cittadino e all’assessore omonimo Roberto D’Amico. Sul posto è arrivato anche il comandante della compagnia, il capitano Edoardo Commandè, che ha convocato il sindaco. All’uscita D’Amico ha chiesto ai suoi compaesani di stare calmi e di avere fiducia nel lavoro delle forze dell’ordine. Momenti di tensione ci sono stati ugualmente quando i tre hanno lasciato la caserma scortati da un’auto dei carabinieri. Tanti giovani sono corsi dietro l’auto per guardare in faccia i tre e hanno gridato contro di loro intimando di non “farsi vedere più a Morino”.
Ma secondo i carabinieri quei tre non erano i ladri. Per i carabinieri di Morino non c’erano i presupposti per procedere né con una denuncia né tanto meno con un arresto. E così i tre sono stati rilasciati.