Il Lago di Garda ha salvato Verona dalla piena dell'Adige. Grazie a un'opera del '37 Il Lago di Garda ha salvato Verona dalla piena dell'Adige. Grazie a un'opera del '37

Il Lago di Garda ha salvato Verona dalla piena dell’Adige. Grazie a un’opera del ’37

Il Lago di Garda ha salvato Verona dalla piena dell'Adige. Grazie a un'opera del '37
Il Lago di Garda ha salvato Verona dalla piena dell’Adige. Grazie a un’opera del ’37

ROMA – “La chiazza avvistata a Torbole e che poi è stata sospinta dal vento è lo scotto che il lago di Garda ha pagato per salvare Verona ed evitare l’esondazione dell’Adige. Ma non c’è nessun allarme”. Lo ha detto il sindaco di Garda, e deputato di Forza Italia, Davide Bendinelli, riferito all’allerta lanciata per le condizioni delle acque del più grande lago italiano.

“La galleria del Garda che ha riversato le acque dell’Adige – ha precisato Bendinelli – è stata chiusa ancora nel primo pomeriggio di martedì 30 ottobre, quando l’emergenza-inondazione è rientrata. Il fango e i detriti scaricati dal fiume nelle acque del lago sono una conseguenza fisiologica, ma già oggi la macchia è in dissolvimento”.

Cominciata nel 1937, la galleria Adige-Garda riesce a far defluire l’acqua del fiume nel lago con una capacità di 500 metri cubial secondo, evitando alla città disastrose inondazioni. Mussolini voleva sfruttarla anche per produrre energia idroelettrica. 

“L’apertura dello scolmatore che per circa 17 ore ha riversato l’acqua dell’Adige nel Garda – ha spiegato il sindaco – è un sacrificio che è stato pagato per evitare danni molto più ingenti, con il rischio concreto che parte della città di Verona venisse allagata, e centinaia di famiglie sfollate”.

“I veri danni dell’ondata di maltempo sul Garda – ha concluso Bendinelli – sono quelli causati dalle fortissime raffiche di vento che hanno sradicato piante, in particolare a Malcesine, dove ci sono stati tetti scoperchiati, compreso quello di un albergo”.

 

 

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