LAMPEDUSA – Un barcone con circa 500 migranti è naufragato al largo di Lampedusa, a circa mezzo miglio dell’Isola dei Conigli. Centinaia di persone sono finite in acqua, tra loro anche una trentina di bambini e tre donne incinte.
La Guardia costiera ha recuperato 92 cadaveri, compreso quello di una donna incinta e di due bambini, un maschio e una femmina.
Il barcone, su cui viaggiavano soprattutto migranti eritrei e somali, si è rovesciato a poca distanza dalla riva e ha preso fuoco. L’allarme è stato dato dall’equipaggio di due pescherecci che transitavano nella zona.
“E’ un orrore continuo”, dice il sindaco Giusi Nicolini, che denuncia: “Non sappiamo più dove mettere i morti”.
Quella di giovedì mattina è una nuova tragedia della disperazione, come a Scicli pochi giorni fa, con tredici cadaveri. Come a Lampedusa nella notte tra mercoledì e giovedì, quando è approdata sull’isola un’altra barca con 463 persone a bordo. E adesso al Centro di accoglienza dell’isola ci sono oltre 1.350 persone.
Giovedì 3 ottobre è toccato ad un barcone che portava più di 500 migranti. Ad un tratto, quando già le coste siciliane erano in vista, si è ribaltato e ha preso fuoco. Forse qualcuno ha incendiato una coperta per farsi notare dagli isolani. Ma l’idea è finita male.
Due pescherecci che navigavano nella zona hanno lanciato l’allarme. Ma alcuni naufraghi denunciano: “Siamo partiti due giorni fa dal porto libico di Misurata. Su quel barcone eravamo in 500. Non riuscivamo nemmeno a muoverci. Durante la traversata tre pescherecci ci hanno visto ma non ci hanno soccorso”.
Oltre 150 naufraghi sono stati recuperati e salvati.Poi è iniziata la conta dei morti: dieci, venti, cinquanta, sessanta cadaveri nelle acque trasparenti di Lampedusa. Tra loro anche diversi bambini e alcune donne incinte. Al momento i cadaveri pescati dalla Guardia costiera sono 93. Ma come sempre in questi casi, il bilancio di morte è destinato ad aumentare.
I corpi sono stati adagiati sulla banchina del porto, diventata una specie di obitorio a cielo aperto. Poi verranno trasferiti nell’hangar dell’aeroporto. Sono troppi anche per i medici del Poliambulatorio di Lampedusa: “E’ una tragedia senza precedenti. In tanti anni di lavoro qui non ho mai visto nulla di simile”, ha detto sgomento il medico Pietro Bartolo.
Un uomo è stato fermato, con l’accusa di essere il presunto scafista. Oltre al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina la Procura di Agrigento ipotizza anche il reato di omicidio plurimo.
I commenti sono chiusi.