Il tredicenne responsabile dell’aggressione di Giuseppe Pio D’Astolfo a Lanciano avrebbe confessato: “Mi sentivo minacciato, ho reagito”
Il tredicenne accusato di aver mandato in coma Giuseppe Pio D’Astolfo a Lanciano avrebbe confessato. “Mi sono sentito minacciato e ho reagito tirando un pugno a Giuseppe Pio D’Astolfo, che poi è caduto a terra”.
Con queste parole il tredicenne indagato per lesioni gravi ha ammesso le sue responsabilità per il ferimento del diciottenne di Lanciano finito in coma all’ospedale di Pescara.
Mercoledì sera i carabinieri di Lanciano hanno sentito il minorenne, che si è presentato loro spontaneamente, accompagnato dal difensore Vincenzo Menicucci, per fornire la sua versione dei fatti sulla violenta serata di sabato scorso all‘ex stazione Sangritana di Lanciano.
Perquisizioni in casa
A seguito della sua testimonianza questa mattina è scattata una raffica di perquisizioni domiciliari, disposte dalla procura di Lanciano.
Gli investigatori hanno acquisito anche i telefoni degli altri quattro indagati in concorso e alcuni loro famigliari per verificare l’attendibilità del racconto del tredicenne.
Giuseppe Pio D’Astolfo è stato colpito da un pugno mentre era con due amici in centro a Lanciano, in una zona dove, nel fine settimana la sera si ritrovano molti giovani. I presunti aggressori, tre dei quali minorenni, sono tutti di Lanciano. (Fonte: Ansa)