L'Antimafia: attenzione alle rimesse dalle comunità cinesi

ROMA, 8 FEB – Gli investigatori italiani riservano grande attenzione ''al flusso verso la Cina delle enormi disponibilità finanziarie delle comunità cinesi al fine di verificare se siano collegate ad attività di tipo lecito o meno, non solo dal punto di vista valutario, ma anche nella prospettiva di possibili attività legate all'evasione fiscale o al riciclaggio''.

E' questa la nuova frontiera del contrasto alla criminalita' organizzata cinese in Italia secondo la relazione al Parlamento della Direzione nazionale antimafia. Inoltre, secondo la relazione ''i reati di contraffazione, contrabbando e riciclaggio non esauriscono le manifestazioni di criminalità delle comunità cinesi radicate sul nostro territorio. Sono infatti numerosi i casi accertati di reati in materia di immigrazione clandestina e sfruttamento del lavoro e della prostituzione''.

Emerge poi, ''un aumento del consumo di droghe all'interno delle comunità cinesi, soprattutto tra i giovani''. ''Il traffico di hashish, cocaina ed ecstasy, oltre che della 'tradizionale' – ketamina – sottolinea la relazione – costituiscono ormai una tipologia delittuosa ascrivibile alla devianza cinese''. ''E' – infine – sempre più elevato e concreto il rischio di stabili collegamenti della criminalità cinese con le mafie autoctone radicate nel nostro territorio''.

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