ROMA – Intervistato dal settimanale Chi, Lapo Elkann si racconta per la prima volta dopo l’incidente in Israele:
“Sono stato graziato da Dio più volte, devo ringraziarlo e mai dimenticarlo.
Ho avuto varie peripezie ed è inutile nasconderlo, i miei alti e bassi sono di dominio pubblico e, dopo quello che mi è successo in Israele ho avuto una spinta in più”.
Ora Lapo vuole dedicarsi agli altri:
“Con la fortuna che ho avuto, non per il cognome o i soldi, ma per essere riuscito ogni volta a rialzarmi, mi è venuto spontaneo pensare ancora di più agli altri.
La mia fondazione LAPS è attiva dal 2016 e abbiamo realizzato diversi progetti a favore della cura e del benessere dei minori.
Con l’emergenza coronavirus, quindi, ci è sembrato naturale incrementare gli sforzi a favore dei più fragili.
Non sono attaccato a quello che possiedo e, se intorno a me vedo sofferenza, lo sono ancora di meno.
Con la raccolta fondi destinata alle famiglie più bisognose siamo partiti da Italia e Portogallo, e adesso con la creatività e la generosità italiana vogliamo aiutare altri Paesi.
Nulla verrà sconfitto senza il contributo di tutti. Nelle difficoltà più si aiutano gli ultimi più il mondo diventerà un posto migliore”.
Lapo Elkann e l’uso di droghe
“Nella vita niente ti è regalato e niente è semplice, ci sono stati momenti dove dentro di me avevo buchi giganteschi.
Molti diranno che, essendo nato ricco, ho avuto vantaggi e infatti non mi lamento e non faccio la vittima, dico comunque che qualunque essere umano può attraversare dei grandi vuoti.
Io li ho provati a colmare in modo sbagliato, con le sostanze.
Finché non ho trovato, anche grazie agli affetti veri, la pace e la forza interiore, ma bisogna lavorare ogni giorno. Tutto quello che è esteriore, come il successo, non conta se non capisci qual è il tuo posto nel mondo”.
La famiglia
“Sono stato insicuro e l’amore e l’affetto che sento attorno mi hanno dato grandissima forza ed energia per ripartire.
Il sostegno mi è sempre arrivato da mio fratello, da mia sorella: tra noi tre c’è un cordone d’amore che ci legherà per sempre, ci vogliamo un bene pazzesco e senza i miei fratelli non sarei quello che sono.
Ho tantissima voglia di mettere radici e le radici numero uno sono il mio Paese. Posso girare il mondo, ma questa è casa mia”. (Fonte: settimanale Chi).