ROMA – Laura Boldrini si lamenta perché…non la chiamano “la presidente” ma soltanto “signor presidente”. E’ questo, per il presidente della Camera, uno degli indici della scarsa considerazione di cui godono le donne in Italia. Come se il cambio di intestazione cambiasse la situazione di milioni di donne.
Secondo la Boldrini “fa proprio bene al Paese il fatto che nelle Istituzioni ci siano più donne”, poi rivendica la necessità di declinare al femminile i titoli e i ruoli attribuiti alle donne. Non è per “puntiglio” che lei stessa chiede, ad esempio, di essere chiamata “la Presidente”. “Se una giudice chiede di essere chiamata la giudice, se una ministra chiede di essere chiamata la ministra, se una presidente della Camera chiede che sulla carta intestata sia scritto ‘la Presidente’ è per affermare che la vita ha più di un genere, che non c’è più un’esclusiva maschile per certi lavori”.
“La” Boldrini (meglio scrivere così) pensa che sulle donne e sul loro ruolo nelle istituzioni e nella società civile i media sono pieni di “stereotipi“: “Penso a certi spot italiani in cui papà e bambini stanno seduti a tavola mentre la mamma in piedi serve tutti. Oppure al corpo femminile usato per promuovere viaggi, yogurt, computer” e che in altri Paesi “difficilmente arriverebbero sullo schermo”.
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