VARESE – “Per ora mi è stato detto che la legge non consente in casi del genere il riconoscimento della laurea ad honorem, ma io ancora non mi sono arreso…”. Così scrive oggi sulla sua pagina Fb, Massimo Poliseno, il figlio del sindaco Laura Prati, uccisa quattro anni fa a Cardano al Campo, in provincia di Varese, da un ex agente della polizia locale, precedentemente sospeso per truffa e peculato.
Massimo si è laureato in Giurisprudenza alcuni mesi fa e ora i suoi sogni sono due: diventare magistrato e ottenere una laurea ad honorem per la madre, morta il 22 luglio del 2013, dopo 20 giorni di agonia: il 2 luglio Giuseppe Pegoraro, ex vicecomandante dei vigili, le aveva sparato diversi colpi di pistola nel suo ufficio in Comune.
Come ogni anno dal 2014, gli abitanti di Cardano anche sabato sera si sono ritrovati sulle scalinate del Comune a ricordare il loro primo cittadino, portando dei lumini e leggendo dei brani da libri. “Spero che questi due sogni possano realizzarsi un giorno – spiega Poliseno, 26 anni – Il mio, che poi è naturale fosse diventato anche quello di mamma, è diventare magistrato, ma la strada è lunga e piena di ostacoli… Si vedrà.. Il suo, che poi ormai è anche il mio, era quello di ottenere una Laurea, cosa che le sarebbe riuscita benissimo dato che ogni volta che tornava da Ferrara le faceva compagnia un trenta se non un trenta e lode. Il tutto mentre amministrava una città di soli 14 mila abitanti… Una cosa semplice insomma”.
Domenica mattina al Museo di Volandia, che si trova nei pressi dell’aeroporto di Malpensa, è stata scoperta una targa e dedicata una sala al sindaco. Laura Prati era infatti anche Consigliere di Amministrazione della Fondazione Volandia.