Lavinia Flavia Cassaro, chi è la prof che ha augurato la morte ai poliziotti

Lavinia Flavia Cassaro, chi è la prof che ha augurato la morte ai poliziotti
Lavinia Flavia Cassaro, chi è la prof che ha augurato la morte ai poliziotti

TORINO – Maestra, 38 anni, attivista no global. Lavinia Flavia Cassaro è la prof che durante il corteo antifascista a Torino ha insultato i poliziotti augurandogli la morte. Gridava furiosa, la Cassaro, quasi in preda a una crisi isterica nel video trasmesso da Matrix. E poi, una volta calmata, ai microfoni di Angelo Macchiavello, inviato di Matrix, ha ribadito: “Non ho detto nulla di sbagliato, la polizia protegge il fascismo e io sono pronta a imbracciare il fucile”. E intanto il ministro dell’Istruzione, Valeria Fedeli, ha annunciato un provvedimento disciplinare nei confronti dell’insegnante.

La Cassaro è una insegnante di sostegno in una scuola elementare e non è di ruolo. Ha 38 anni e da tempo sta nelle graduatorie. La donna è ben nota alla Digos di Torino, fa parte degli attivisti del Gabrio, è un’attivista No Tav e ha preso parte ai cortei no global dal Piemonte alla Sicilia coi No Muos. Luca Fazzo per il Giornale scrive:

“Non è una leader, neanche una portavoce. Ma al «Gabrio», uno dei covi dei violenti dell’ ultrasinistra, la conoscono più che bene. E altrettanto bene la conosce la Digos. È una militante dei comitati no Tav, quelli che da anni si battono contro l’Alta Velocità in Val Susa. Ma il suo nome compare anche nei rapporti sulle attività in Sicilia dei no Muos, i gruppi che cercano di impedire l’istallazione dei sistemi radar della Nato a Niscemi”.

La donna che augura la morte agli agenti non è ancora di ruolo, ma è da anni nelle graduatorie, prosegue Fazzo:

“La notizia buona è che la Cassaro non è di ruolo. È da anni nelle graduatorie, anche come maestra di sostegno: un ruolo ancor più delicato, accanto ai bambini con problemi maggiori. Le prime notizie la indicano come in servizio all’ Onnicomprensivo di Moncalieri. Ma, interpellati ieri, i dirigenti scolastici dei due istituti in cui si è diviso l’Onnicomprensivo escludono che sia in organico e nemmeno tra le supplenti («per fortuna»).

La notizia cattiva è che ha insegnato, anche come maestra di sostegno; e che prima o poi, come supplente o in pianta stabile, la pasionaria del no Tav, in attesa di prendere il fucile contro i poliziotti, tornerà in classe. Le spetta di diritto, essendo ormai in graduatoria da anni. E, per quanto inverosimile possa sembrare, né le sue urla ai poliziotti della Celere né le sue dichiarazioni possono farla cancellare dalle graduatorie. Perché nel 2016 una legge ha cancellato dal codice penale il reato di ingiurie a pubblico ufficiale. E senza una condanna, la donna che vuole i poliziotti morti diventerà maestra”.

Anche Valeria Fedeli, ministro dell’Istruzione, ha replicato alla Cassaro e ha condannato le sue parole di odio:

“È inaccettabile ascoltare dalla voce di una docente parole di odio e di violenza contro le Forze dell’Ordine. Il Miur, appena avuta segnalazione di quanto avvenuto, è intervenuto attraverso l’Ufficio scolastico regionale del Piemonte, che dopo aver svolto i necessari approfondimenti, mi ha informato che in data odierna è stato avviato un procedimento disciplinare”.

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