LODI – Non si è trattato solo di un “gioco erotico finito male” ma di un “omicidio volontario”. La prova, secondo i pm, starebbe nei video trovati sull’automobile di Andrea Pizzocolo, il 41enne di Arese fermato per l’omicidio di Lavinia Simona Aioailei. L’ha filmata mentre moriva e le immagini di quel gioco erotico estremo non lascerebbero spazio a dubbi.
Lavinia, romena di 18 anni, è stata strangolata venerdì notte con due fascette da elettricista autobloccanti strette quanto più possibile intorno al collo. E poi scaricata, nuda, in un campo a San Martino in Strada, alle porte di Lodi. Pizzocolo l’ha contattata tramite un sito di appuntamenti, i due si sono incontrati in un motel e lì, in quella stanza a ore, venerdì notte, si sono consumati atti di violenza definiti “raccapriccianti” dalla Procura.
Martedì mattina, durante l’udienza di convalida del fermo, su cui il gip di Lodi Isabella Ciriaco sta ancora prendendo una decisione, il procuratore capo di Lodi Vincenzo Russo ha ribadito le accuse di omicidio volontario e di vilipendio di cadavere, con la contestazione di tre aggravanti: la premeditazione, le sevizie e i motivi abietti e futili.
Cosa sia contenuto con esattezza in quei video non è ancora stato rivelato, ma sembra che quelle immagini abbiano convinto gli inquirenti della non accidentalità di quella notte. Versione sostenuta in un primo momento da Pizzocolo che da allora si è trincerato dietro il silenzio, avvalendosi della facoltà di non rispondere.
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