Lazio in zona arancione? L’assessore D’Amato: “Le prossime settimane saranno decisive”

Il Lazio rischia la zona arancione? “Penso si possa escludere che da lunedì il Lazio passi in zona arancione ma il rischio c’è dalle prossime settimane – ha spiegato l’assessore alla Salute della Regione Lazio Alessio D’Amato all’Adnkronos -. Al momento non possiamo escludere l’eventualità di cambio colore, le prossime settimane saranno decisive”.

“Notiamo  – continua – dei segnali di rallentamento che devono essere consolidati nelle prossime settimane e stanno aumentando coloro che hanno fatto la dose di richiamo”.

Meno restrizioni per chi ha fatto la terza dose

“L’incontro con il ministro Speranza ci sarà in settimana, questo è l’impegno del ministro. È stato mandato un documento all’attenzione del governo fatto dalle Regioni che tende a una semplificazione, ovvero semplificare la vita a chi ha fatto la terza dose di vaccino.

Al momento da parte del governo non c’è ancora nessuna risposta e non è un bel segnale perché le Regioni che sono il vero argine e che sono al fronte nella battaglia del Covid hanno a che fare con queste procedure, se l’insieme delle Regioni italiane pone con forza questo tema all’attenzione è perché è un elemento importane nella vita dei cittadini. Faccio un appello per la semplificazione, entro la metà di febbraio completeremo la gran parte di chi ha fatto le seconde dosi con la dose booster, per cui nel Lazio arriveremo a 4 milioni di dosi di richiamo entro il 15 febbraio. Entriamo in una fase diversa, di convivenza con il virus e dobbiamo semplificare anche i meccanismi che regolano questa convivenza”.

D’Amato invita quindi a seguire l’esempio degli Stati Uniti:

“Lì, nei soggetti che hanno completato il ciclo vaccinale e sono asintomatici anche in caso di positività dopo 5 giorni escono dalla quarantena senza tampone e senza avere ulteriori restrizioni. Dobbiamo andare verso una semplificazione di tutti i percorsi amministrativi e burocratici perché ci avviciniamo al periodo in cui entrerà in vigore l’obbligo per i 50enni, ci sono le norme che riguardano il super green pass. Dobbiamo essere più elastici nei confronti di chi ha completato le vaccinazioni”.

I virologi non siano tuttologi

“La scienza è libera come la stampa. È chiaro che ad un virologo bisogna chiedere le cose che riguardano la sua professione, se poi entrano su tanti campi diventano tuttologi e non virologi e questo è un rischio che non vorrei correre”.

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