ROMA – “Lavoravo in nero nell’azienda di famiglia di Di Maio“. La denuncia in tv è quella di Salvatore Pizzo, detto Sasà, un concittadino di Pomigliano d’Arco (Napoli) del ministro del Lavoro. Il tema viene affrontato domenica sera nel servizio di Filippo Roma, a “Le Iene”. Pizzo racconta che avrebbe lavorato in nero nell’azienda edile che da trent’anni porta avanti il padre di Luigi Di Maio, Antonio, intestata alla madre Paolina Esposito e confluita poi nell’Ardima srl, di proprietà ora al 50% del ministro e della sorella Rosalba.
Nel video de Le Iene Di Maio dà la sua versione raccontando del difficile rapporto con il padre, di lunghi periodi di silenzio reciproco e del fatto che non era assolutamente al corrente dell’esistenza di presunti lavoratori in nero nella ditta di famiglia. Si dice, inoltre, dispiaciuto per Salvatore Pizzo e annuncia chiarimenti in tempi brevi.
Ora l’uomo, senza lavoro, fa lavoretti occasionali per mantenere moglie e tre figli. Salvatore racconta che quando si fece male, Antonio Di Maio gli avrebbe detto di non dire che era successo mentre lavorava per lui: Salvatore sarebbe stato in nero e il padre di Di Maio avrebbe passato così molti guai. “Di Maio ribadisce in campagna elettorale che viene da una famiglia onesta”, protesta Salvatore. “Lo venisse a dire in faccia me che tutta questa onestà sulla mia pelle non l’ho notata”.
Salvatore denuncia che avrebbe lavorato in nero per due anni, tra il 2009 e il 2010 e che a pagarlo sarebbe stato Antonio Di Maio. Non solo. La trasmissione di Mediaset ha anche richiesto un commento al capo politico del Movimento 5 Stelle. Di Maio nega ogni personale coinvolgimento, si dichiara all’oscuro dei fatti e promette di verificare immediatamente la veridicità delle affermazioni di Salvatore Pizzo. I fatti, precisa il programma di approfondimento di Italia 1, risalgono a un periodo antecedente di due anni a quando Luigi Di Maio è diventato proprietario al 50% dell’azienda di famiglia, impresa in cui lo stesso attuale vicepremier ha lavorato per un periodo come operaio.