Le macchine con marchio Ce vanno controllate comunque

ROMA, 7 SET – Il marchio di conformità 'CE', che attesta l'idoneità del macchinario, non esonera il datore di lavoro dalla responsabilità in caso di incidenti degli operai con le macchine che usano. Lo sottolinea la Cassazione nel confermare la condanna, per lesioni colpose, inflitta dalla Corte d'Appello di Torino nei confronti di un'imprenditrice, titolare di una ditta di raccolta dei rifiuti, perchè un suo operaio si era schiacciato le dita mentre cercava di impedire la fuoriuscita di spazzatura dal cassonetto, tenendo chiuso il coperchio con una mano e azionando, nello stesso tempo, la macchina sollevatrice con l'altra mano.

L'imprenditrice ha fatto ricorso in Cassazione contro la condanna sostenendo che aveva messo a disposizione dei suoi dipendenti "un macchinario marcato CE e garantito dai requisiti di sicurezza" quindi "eventuali inidoneità avrebbero dovuto far capo al costruttore e non all'utilizzatore".

Non la pensa così la Quarta Sezione Penale che, nel respingere il ricorso, sottolinea: "il datore di lavoro e' tenuto ad accertare la corrispondenza dei requisiti di legge dei macchinari utilizzati e risponde dell'infortunio occorso ad un dipendente a causa della mancanza di tali requisiti, senza che la presenza sul macchinario della marchiatura conformità 'CE' o l'affidamento riposto nella notorieta' e competenza tecnica del costruttore valgano ad esonerarlo dalle sue responsabilita'".

Questo perche', e' scritto nella sentenza n.33285, "il datore e' il principale destinatario delle norme infortunistiche previste a tutela della sicurezza dei lavoratori e ha l'obbligo di conoscerle e di osservarle indipendentemente da carenza e omissioni altrui e da certificazioni pur provenienti da autorita' di vigilanza".

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