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Lecce, è gay: lo picchiano e gli strappano lobo orecchio. Uno degli aggressori è leader Casapound

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Un’ambulanza (Ansa)

ROMA – Un uomo di 43 anni lo scorso 10 agosto è stato ridotto in fin di vita a Santa Cesarea Terme, in provincia di Lecce, solo perché omosessuale. Il pestaggio è avvenuto nel parcheggio di una discoteca: l’uomo ha riportato gravi conseguenze sia fisiche che psicologiche che si stanno trascinando ancora.

Il 43enne mentre subiva le violenze veniva apostrofato con la frase “fr**io di me**a”. Ad aggredirlo e picchiarlo dandogli pugni e calci in testa sono stati cinque giovani, quattro turisti milanesi e un salentino. E non è finita qui: l’uomo, ad un certo punto è stato sollevato per il lobo dell’orecchio che si è staccato di netto. Il 43enne ha subito danni molti seri: i calci e pugni gli hanno causato la frattura all’orbita dell’occhio e alle ossa della tempia. L’aggredito ha subito vari ematomi ed emorragie alla palpebra, ferite all’orecchio e alla mandibola e delle escoriazioni in varie parti del corpo.

Le indagini hanno portato a scoprire che gli aggressori sono tutti figli di “buona famiglia”: tra loro ci sarebbero almeno due estremisti di destra. Uno di loro è uno studente dell’Università Cattolica di Milano che lo scorso anno si era candidato con la lista “Sturm und drang – Studenti identitari”. L’indagato è responsabile locale del Blocco Studentesco, associazione giovanile di estrema destra legata a CasaPound.

Anche gli altri aggressiori graviterebbero negli ambienti dell’estrema destra milanese, tra la curva di San Siro e quella della tifoseria dell’hockey al Palazzo del Ghiaccio sempre a Milano.

Fonte: FanPage

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