LECCE – Si innamora attraverso la chat, ma dopo 3 anni scopre che quell’uomo non esiste, in quanto dall’altra parte del monitor vi era un’altra ragazza. La ragazza aveva lasciato il suo ragazzo per intrattenere un lungo rapporto virtuale con un sedicente ispettore di polizia piemontese. Scoperta la truffa, l’ha denunciato per sostituzione di persona.
Come riporta FanPage, tre anni di amore virtuale, conditi da messaggi affettuosi ma anche da foto a luci rosse, effusioni online, litigi, poi dubbi e sospetti, fino a scoprire che l’uomo di cui si è innamorata non esiste. E che per tre anni ha portato avanti una relazione con una donna. E’ la vicenda che ha avuto come protagonista una giovane salentina che ha presentato una denuncia alla Procura per sostituzione di persona.
Nel mirino il fidanzato virtuale, un trentenne di Torino, presunto commissario di polizia, conosciuto su Facebook. Un uomo dai modi gentili, che in chat ha corteggiato la donna in maniera serrata, riuscendo ben presto a farla innamorare, al punto da indurla a interrompere la precedente relazione. Una volta libera, la signora non ha esitato a lanciarsi a capofitto nell’amore via social con il bel poliziotto, riempiendo le sue giornate con messaggi, discussioni, scambi di foto e video.
Fino a quando ha scoperto che la fotografia del suo fidanzato corrispondeva al profilo di un altro uomo, che nulla aveva a che vedere con la persona che lei credeva di conoscere. Dopo quella scoperta è iniziata una girandola di interrogativi, ai quali la donna ha cercato di avere risposta chiedendo spiegazioni al falso commissario e poi, addirittura, consultando una cartomante. Man mano che passavano i mesi, i sospetti diventavano sempre più consistenti, fino a che la giovane ha trovato il coraggio di telefonare a casa dell’amato. Sentendo dall’altra parte una voce di donna.
Dopo la prima telefonata, il presunto commissario ha cercato di calmare. A distanza di mesi la trappola è stata ripetuta con maggiore minuziosità, però, ed è apparso chiaro che l’uomo, con cui per tre anni aveva intrattenuto una relazione era in realtà una donna. Una signora anch’essa salentina, un po’ più grande d’età.