MILANO – Bruno Mafrici, il consulente legale ora indagato anche dalla procura di Milano, interrogato oggi dal pm Roberto Pellicano, uno dei titolari dell’indagine sui fondi della Lega, ha chiesto di avere un termine a difesa per leggere gli atti dell’indagine, in particolare quelli della Dda di Reggio Calabria che lo accusa di riciclaggio. Mafrici, che e’ laureato in legge ma non e’ avvocato, si e’ presentato spontaneamente dal Pm, ma una volta contestato l’ addebito ha preferito rinviare l’esame.
La Procura di Milano, da quanto si e’ saputo, con l’interrogatorio di Mafrici oggi rinviato a una data da definire, intende far luce sui rapporti tra il consulente legale e l’ex tesoriere della Lega Francesco Belisito, gia’ indagato dai pm milanesi per appropriazione indebita e truffa ai danni dello stato. Proprio il ruolo di Mafrici, come era emerso una decina di giorni fa, era uno dei punti di ‘saldatura’ tra l’inchiesta del capoluogo lombardo e quella reggina. Il consulente legale, non abilitato a svolgere pero’ la professione di avvocato, lavorava anche nello studio M.I.G.M. di Via Durini, in pieno centro a Milano e dove Belsito avrebbe avuto a disposizione una stanza.
Lo studio, in base agli accertamenti, sarebbe stato in rapporti con numerose societa’, tra cui la Siram, specializzata in servizi ambientali ed energetici – e al centro di un capitolo delle indagini milanesi – e avrebbe ottenuto tra i 40 e i 50 mila euro per un ricorso al Tar. Tra l’altro, come lo stesso Mafrici aveva spiegato dopo le perquisizioni disposte nei suoi confronti dal gip di Reggio Calabria circa un mese fa, e’ stato per un anno e tre mesi consulente legale del Ministero della Semplificazione normativa, quando Belsito era sottosegretario. Insomma, nel mirino di inquirenti e investigatori di Milano da qualche tempo ci sono anche i legami e il ‘giro d’affari’ che unirebbero Belsito a Mafrici.