ROMA – La legge Fini-Giovanardi, che equipara droghe leggere e pesanti, è stata bocciata dalla Corte Costituzionale. L’equiparazione tra i due tipi di droga, come cannabis e marijuana ad eroina e cocaina, ha portato in carcere oltre 26mila persone dal 2006, anno dell’entrata in vigore, ad oggi.
Con la decisione della Corte Costituzionale torna in vigore la legge Iervolino-Vassalli come modificata da referendum del ’93, che prevede pene più basse per le droghe leggere.
I giudici della suprema corte hanno stabilito che nella norma di conversione furono inseriti emendamenti estranei all’oggetto e alle finalità del decreto. Per questo hanno dichiarato l’incostituzionalità della Fini-Giovanardi.
Questo il comunicato della Corte Costituzionale:
“La Corte costituzionale, nella odierna Camera di consiglio, ha dichiarato l’illegittimità costituzionale – per violazione dell’art. 77, secondo comma, della Costituzione, che regola la procedura di conversione dei decreti-legge – degli artt. 4-bis e 4-vicies ter del d.l. 30 dicembre 2005, n. 272, come convertito con modificazioni dall’art. 1 della legge 21 febbraio 2006, n. 49, così rimuovendo le modifiche apportate con le norme dichiarate illegittime agli articoli 73, 13 e 14 del d.P.R. 9 ottobre 1990, n. 309 (Testo unico in materia di stupefacenti)”
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