MILANO, 7 SET – Lele Mora avrebbe incontrato lo scorso ottobre il presidente Silvio Berlusconi per chiedergli altri 3 milioni di euro, dopo gli oltre 2,8 milioni che aveva ricevuto in prestito, perché, a detta dell’agente dei vip, se la sua società fosse fallita lui sarebbe finito in carcere, come è poi accaduto. Lo avrebbe detto lo stesso Mora ai pm che coordinano l’inchiesta che l’ha portato in carcere per bancarotta
La testimonianza emerge dagli atti dell’inchiesta depositati dai pm di Milano Eugenio Fusco e Massimiliano Carducci per l’udienza al tribunale del riesame che si è tenuta stamani. Mora, stando alle dichiarazioni rese ai pm, ha spiegato inoltre che i 3 milioni di euro che aveva chiesto non gli vennero dati, perché nel frattempo proprio ad ottobre era ‘esploso’ sui media il caso Ruby, che vede coinvolto Berlusconi.
L’agente dei vip in uno degli interrogatori ha spiegato di avere incontrato Berlusconi lo scorso ottobre e che all’incontro era presente anche il direttore del Tg4 Emilio Fede, che, invece, ha negato davanti ai pm di aver partecipato all’incontro.
Il talent scout ha riferito di aver detto a Berlusconi che la sua società, la LM Management, era in seria difficoltà e che i suoi avvocati gli avevano suggerito di provare la strada del concordato preventivo e che dunque gli servivano 3 milioni di euro.
Mora ha raccontato che a quel punto il presidente del Consiglio gli avrebbe chiesto che fine avevano fatto gli oltre 2,8 milioni di euro che gli aveva già prestato. Secondo Mora, una parte di quei soldi, 1,2 milioni di euro, sarebbe stata trattenuta da Fede.
Mora nell’incontro avrebbe accennato anche al rischio di finire in carcere ed ha spiegato ai pm che Berlusconi prese tempo e che poi quando venne fuori sulla stampa il caso Ruby il premier, su suggerimento anche dei suoi legali, decise di non prestargli più soldi.
Fede, conti in Svizzera. Il funzionario di una banca svizzera, sentito dai pm di Milano Fusco e Carducci nell’ambito dell’inchiesta che ha portato in carcere per bancarotta Lele Mora, ha raccontato agli inquirenti che Emilio Fede, indagato per concorso nella bancarotta, avrebbe preso 300mila euro in contanti in Svizzera e per lui sarebbe stato aperto e svuotato anche un conto da 200mila euro.
Fede è indagato nell’inchiesta perché, stando alle dichiarazioni di Mora, avrebbe trattenuto circa 1,2 milioni di euro degli oltre 2,8 che l’agente dei vip avrebbe ricevuto in prestito da Silvio Berlusconi, attraverso il manager Giuseppe Spinelli.
Sentito dai magistrati per rogatoria lo scorso 8 agosto, il funzionario della Bsi di Lugano, Patrick Albisetti, ha spiegato che inizialmente Mora aveva chiesto di poter prelevare 500 mila euro in contanti dal suo conto in Svizzera per girarli a Fede. Visto che la banca però era contraria, sempre secondo il racconto di Albisetti, lo stesso Fede si recò in Svizzera e gli vennero dati 300 mila euro in contanti e venne aperto un conto a suo nome con altri 200 mila euro, conto che sarebbe stato poi svuotato.
Gli inquirenti per ora hanno ‘tracce’ di soldi che sarebbero finiti a Fede per circa 350 mila euro: i 200 mila euro del conto svizzero e altri 150 mila euro in assegni circolari. Secondo Mora, però, Fede avrebbe preso circa 1,2 milioni di euro.
Il ‘viaggio’ in Svizzera di Fede, stando alla testimonianza di Albisetti, sarebbe avvenuto nell’aprile 2010. Stando alle indagini e alle dichiarazioni di Mora, l’agente dei vip avrebbe ricevuto un prestito da parte di Berlusconi in tre tranche: circa un milione di euro nel gennaio 2010, circa 1,5 milioni di euro nel marzo dello stesso anno e altri 300 mila euro circa nell’autunno successivo. Soldi che, secondo l’accusa, il talent scout avrebbe fatto sparire senza metterli nelle casse della sua società per cui era già aperta la procedura fallimentare.
Oltre ai 500 mila euro passati per i conti in Svizzera, secondo la testimonianza di Mora, lo stesso agente dei vip avrebbe consegnato a Fede circa 450 mila euro negli uffici Mediaset, mentre circa 150 mila euro glieli avrebbe girati tramite assegni circolari.