“Aiutami, sono povero”: catena di Sant’Antonio con Iban per Lele Mora

Lele Mora (foto Lapresse)

ROMA – “Sapete quale sarebbe il mio più grande regalo di Natale? Tornare assieme a tutti voi… se potete, aiutatemi a fare questo inviando un contributo a questo comitato: “Gli amici di Lele Mora”, c/c bancario Iban (…..) … quando ho potuto, con voi ho condiviso business e divertimenti. Buon Natale… un amico… Lele Mora”. L’ex impresario finito in carcere per bancarotta fraudolenta è povero e versa in precarie condizioni di salute dopo aver perso in poco tempo oltre 30 chili. Tra i vecchi amici  e “protetti” dell’ex manager delle star c’è chi ne chiede la scarcerazione, come Mario Ferri, alias “Il Falco”. La solidarietà non ha tardato a giungere, come racconta il Corriere della Sera, con Edoardo Raspelli, giornalista e critico gastronomico, che ha inoltrato il messaggio ricevuto e inviato all’amico 500 euro.

“Sapevo che questa “catena” girava da qualche giorno, probabilmente è stata Diana, la figlia di Lele, a inoltrare il messaggio ad amici e collaboratori – ha detto Raspelli – Nel 1960, quando un amico di famiglia, l’avvocato Oreste Casabuoni, commise il primo omicidio stradale, mio padre lo aiutò. Nel mio piccolo e nelle mie possibilità ho deciso di rispondere positivamente al seguente appello di Lele Mora”. Raspelli ha quindi inoltrato il messaggio spiegando agli amici le sue motivazioni e deciso di donare soldi al povero ex impresario, che già aveva ricevuto da Bernardino Pasta 200 mila euro destinati ad onlus, tra cui quella che raccoglie fondi per i bambini di Haiti e rivelatasi una truffa di Pasta.

Raspelli ha spiegato il suo gesto: “La mia stessa famiglia si è spezzata in due, ma ho agito pensando a mio padre e all’umiliazione che deve aver provato Mora nello scrivere questo messaggio. Non sono mai stato alle sue feste, mi ha solo fatto condurre una manifestazione per cui ho fatturato 5.000 euro. Mi fa pena però che sia ridotto così e schifo che tutti i nani e le ballerine che lo circondavano e sfruttavano lo abbiano lasciato solo”. Le reazioni di chi ha ricevuto il messaggio di solidarietà sono state ben diverse. C’è chi colto da spirito natalizio e d’amicizia non ha esitato a donare al vecchio e caro amico Mora, altri ancora hanno pensato ad uno scherzo e chi invece non ha sentito la necessità di aiutare Mora. Come il direttore di un giornale, che a Raspelli ha risposto: “Auguri Edo, ma con tutte le persone che si possono aiutare, proprio lui dobbiamo sostenere? Non ho mai amato un certo tipo di mondo”.

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