Leonardo Cazzaniga, medico accusato di 15 omicidi in corsia, ai domiciliari dopo 3 anni di carcere

Leonardo Cazzaniga con Laura Taroni
Leonardo Cazzaniga con Laura Taroni (Foto Ansa)

BUSTO ARSIZIO (VARESE)  –  Dopo tre anni di carcere andrà a casa dei genitori ai domiciliari con il braccialetto elettronico Leonardo Cazzaniga, ex viceprimario del pronto soccorso di Saronno (Varese) a processo per dodici morti sospette in corsia e tre nella famiglia dell’ex amante infermiera Laura Taroni. La Corte d’Assise del Tribunale di Busto Arsizio (Varese) ha accolto la richiesta di custodia cautelare ai domiciliari.

Sospeso dall’Ordine dei medici dopo il suo arresto, Cazzaniga, accusato di aver ucciso quindici persone somministrando loro farmaci in sovradosaggio, non può più esercitare e per questa ragione non avrebbe alcun modo di interagire con alcun paziente. Questa la tesi sostenuta dai suoi difensori per chiedere i domiciliari, tesi accolta dalla Corte D’Assise del Tribunale di Busto Arsizio (Varese). I due avvocati hanno inoltre evidenziato come Cazzaniga si sia comportato sempre correttamente durante la sua detenzione. Ora, fino alla fine del processo che riprenderà il 21 ottobre, l’ex medico starà a casa con i genitori, in provincia di Milano.

Cazzaniga era stato arrestato nel novembre del 2016 con l’accusa di aver causato la morte di dodici pazienti in corsia e di marito, madre e suocero dell’ex amante Laura Taroni, condannata in Appello a 30 anni per due morti in concorso su tre. Secondo l’accusa avrebbe provocato la loro morte somministrandogli in rapida successione quantitativi eccessivi di farmaci.  

Fonte: Ansa

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