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Leonardo Cazzaniga, salgono a 27 le morti sospette all’ospedale di Saronno

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Leonardo Cazzaniga e Laura Taroni

BUSTO ARSIZIO – Potrebbero salire a 27 i casi di morti sospette all’ospedale di Saronno (Varese) nell’inchiesta sull’operato dell’ex vice primario del pronto soccorso Leonardo Cazzaniga.

Il medico è in carcere da oltre un anno con l’accusa di aver volontariamente provocato la morte di nove pazienti dell’ospedale lombardo attraverso la somministrazione di alte dosi di farmaci anestetici e, in concorso con l’amante infermiera Laura Taroni, anche delle morti di suo marito Massimo Guerra, di sua madre Maria Rita Clerici e del suocero della donna, Luciano Guerra.

Diciotto i nuovi casi di decessi in pronto soccorso sottoposti all’esame dei consulenti nell’ambito del terzo troncone dell’inchiesta ‘Angeli e Demoni’, e che riguarda altrettanti pazienti, trattati antecedentemente il 2013 da Cazzaniga.

La Procura sta quindi lavorando per risalire alle terapie somministrate anche a quei pazienti da Cazzaniga, noto nel nosocomio per il suo “protocollo“, come lui stesso lo chiamava, ovvero un cocktail di anestetici in quantitativi potenziante letali.

È stata invece rinviata al 19 dicembre prossimo l’udienza preliminare del processo per i casi di morti sospette, nove in totale, per cui risulta già indagato il medico (insieme a Taroni anche per i tre decessi nella sua famiglia). Il gip del Tribunale di Busto Arsizio lo ha deciso al termine dell’udienza di lunedì mattina, durante le quali è stata discussa la costituzione delle parti civili, in particolar modo la posizione dell’Azienda Sanitaria Territoriale di Busto Arsizio (Varese) che, come ha spiegato il procuratore, “oltre ad aver chiesto di costituirsi parte civile, accolta salvo il danno di immagine, è anche indicata quale responsabile civile e deve essere messa in condizione di interloquire sulla riunificazione dei tronconi, decidendo eventualmente di nominare un secondo difensore”.

 

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