Leonardo Mirti uccise rapinatori, condannato: “Usò la sua auto come un’arma”

di Redazione Blitz
Pubblicato il 10 Novembre 2014 - 14:59 OLTRE 6 MESI FA
Leonardo Mirti uccise rapinatori, condannato: "Usò la sua auto come un'arma"

Leonardo Mirti uccise rapinatori, condannato: “Usò la sua auto come un’arma”

NAPOLI – Leonardo Mirti ha usato la sua auto come un’arma quando nell’agosto 2013 inseguì e investì due rapinatori in scooter, uccidendolia Posillipo. Questa la motivazione del giudice che ha condannato Mirti a 10 anni di carcere per omicidio volontario. Mirti è accusato di aver ucciso Emanuele Scarallo e Alessandro Riccio, due ragazzi di 18 anni che avevano appena rapinato una coppia di fidanzati in strada.

​Leandro Del Gaudio sul Mattino scrive:

“Siamo ad agosto del 2013, era la notte di San Lorenzo, passate le due, quando Scarallo e Riccio vengono travolti da una Smart lanciata a tutta velocità, al termine di un inseguimento ripreso dalle telecamere di alcuni negozi. Tre chilometri tutti d’un fiato, l’auto che travolge i due centauri in sella a uno scooter, i corpi che volano come birilli”.

Il giudice Ludovica Mancini scrive nelle motivazioni:

“«In altri termini, si può sostenere che l’imputato abbia utilizzato l’autovettura come un’arma, intendendo così “rispondere” (le virgolette sono del magistrato, ndr) con ogni probabilità, alla rapina subita sotto la minaccia di una pistola, accettando(quantomeno) il rischio di provocare la morte dei due soggetti inseguiti»”.

In un video, spiega ancora il giudice, è stato filmato quanto accaduto:

“Prima spegne i fari, per evitare di farsi riconoscere dai due obiettivi, poi, al momento dello schianto, non decelera. Scrive il gip: non ci sono segnali di frenata sulla zona dello scontro, eppure nella prospettiva del Mirti «era altamente prevedibile provocare un incidente mortale per i soggetti a bordo del motociclo».