Letizia Laura Bossetti aggredita: è la sorella gemella di Massimo Giuseppe

Letizia Laura Bossetti aggredita: è la sorella gemella di Massimo Giuseppe
Letizia Laura Bossetti aggredita: è la sorella gemella di Massimo Giuseppe

BERGAMO – Letizia Laura Bossetti, la sorella gemella di Massimo Giuseppe in carcere con l’accusa di aver ucciso Yara Gambirasio, è stata aggredita brutalmente a calci e pugni nel cortile di casa. La donna è stata avvicinata da tre persone e picchiata fino a farle perdere i sensi il 17 settembre. Ora è ricoverata in ospedale e i vicini di casa, che hanno assistito all’aggressione e chiamato la polizia, si rifiutano di testimoniare.

Maddalena Berbenni e Armando Di Landro sul Corriere della Sera dell’edizione di Bergamo scrivono:

“Nel primo pomeriggio, la sorella gemella di Massimo Giuseppe Bossetti, il carpentiere in cella d’isolamento dal 16 giugno per l’omicidio di Yara Gambirasio, è stata aggredita nei garage del condominio dei genitori. In tre l’hanno stesa con calci e pugni. Lei ha perso i sensi. Un’ambulanza l’ha trasportata al pronto soccorso di Ponte San Pietro, dove per altro pare fosse già stata refertata per un episodio simile. L’avevano presa di mira in maniera meno violenta, ma il messaggio era stato inequivocabile. Uno strattone e insulti contro il fratello. E prima ancora le era stata fatta trovare la pagina di un quotidiano dedicata al delitto della tredicenne di Brembate e al suo presunto aguzzino”.

La donna ha sempre difeso il fratello, professando anche ai giornali di credere nell’innocenza di Bossetti e diventando vittima di aggressioni e ritorsioni. I vicini di casa non parlano volentieri di quanto hanno visto:

“«Io so tutto – ammette, a forza di insistere, una quarantenne davanti a un gruppetto di donne -, è accaduta una cosa gravissima». Al cronista, però, non la racconta. «Ho figli piccoli, mi capisca. Dopo oggi, c’è da avere paura sul serio». L’altro che è stato testimone è un anziano col cane. E anche lui dei giornalisti non ne vuole sapere”.

L’aggressione non è la prima:

“Non sarebbe stata in grado di dire se gli aggressori sono le stesse persone che l’avevano attaccata in precedenza, sempre sotto il condominio di Terno. Lei stava salendo in auto. Loro le hanno afferrato il braccio e l’hanno spinta all’interno, inveendo contro «l’assassino Bossetti». Un’altra tegola, pesantissima, su una famiglia già stremata”.

I commenti sono chiusi.

Gestione cookie