ROMA – Dino Boffo è contanto a metà della pubblicazione delle lettere da lui scritte e indirizzate a Papa Benedetto XVI: ''Io sono beneficiato da questa operazione. Ma non ne sono felice, perché così si reca danno alla Chiesa. E io nella mia vita non ho lavorato per questo''.
Così il direttore di Tv2000 Boffo ha parlato della pubblicazione, nel libro ''Sua Santita''' del giornalista Gianluigi Nuzzi, delle lettere al Papa in cui attribuiva al direttore dell'Osservatore Romano Gian Maria Vian, e indirettamente al card. Tarcisio Bertone, la responsabilità di aver orchestrato lo scandalo che nel 2009 porto' alle sue dimissioni dalla direzione di Avvenire.
''La pubblicazione di documenti riservati, ottenuti tramite un furto, e' comunque un furto, e' comunque un latrocinio'' ha aggiunto l'ex direttore di Avvenire.
''Siamo nella situazione in cui lettere private scritte al Papa o al suo segretario finiscono sui giornali o nei libri – ha detto -. Questo e' un furto in piena regola''. ''Se il collega Nuzzi – ha proseguito Dino Boffo – non si e' introdotto lui nelle stanze del Vaticano e le ha ricevute da qualcuno infedele alla Santa Sede, allora e' un ricettatore. E i ricettatori portano il loro materiale sulle bancarelle, non nei negozi''. Secondo il direttore della tv dei vescovi, la pubblicazione di documenti riservati ''e' una cosa molto grave, che potrebbe avere ripercussioni sul piano internazionale''. ''La fuga di documenti – ha aggiunto -, chiunque l'abbia compiuta, e' un latrocinio''.