Negozi sempre aperti: esperimento a Bergamo, sindacati protestano

BERGAMO – L’Orio Center, centro commerciale davanti all’aeroporto di Orio al Serio, cambia orario con la liberalizzazione degli orari di apertura dei negozi. Il megastore con oltre 200 negozi rimarrà aperto fino alle 24. Un esperimento approvato dal sindaco Battista Pievani che ha suscitato polemiche da parte dei sindacati e di Enrico Rossi, presidente della giunta regionale della Toscana. Il nuovo orario vorrebbe scuotere l’economia, ma il rischio è che a fronte di ulteriori costi i ricavi rimangano invariati. Una situazione che metterebbe a rishcio ulteriori posti di lavori in un clima già di crisi per il settore economico.  “In tempi di crisi non serve a niente: soldi da spendere le famiglie non ne hanno e si creano solo disagi hai lavoratori”. Questa è l’opinione dei sindacati, che hanno annunciato uno sciopero di due ore dalle 22 alle 24 a partire dal 5 gennaio.

Pievani approvando l’apertura straordinaria aveva spiegato: “Ho detto sì all’apertura fino a mezzanotte perché credo che in un periodo di crisi tutte le strade vadano tentate per muovere l’economia. Non saprei dire se il criterio in sé e per sé sarà efficace: credo che la situazione di Orio sia fortemente favorita dalla presenza dell’aeroporto che garantisce un costante afflusso di persone”, Pievani aveva inoltre affermato: “Con i proprietari mi sono raccomandato che l’apertura prolungata si facesse con il consenso dei lavoratori”. Consenso che non sembra essere giunto.

Aronne Mangili, segretario della Filcams Cgil di Bergamo, invece è preoccupato: “Non esiste una domanda di consumi insoddisfatta perché le aperture, anche domenicali, dei centri commerciali sono diffuse ma soprattutto perché non ci sono soldi. In che cosa si tradurrà dunque la libertà di orario? In maggiori costi senza maggiori ricavi e dunque in posti di lavoro in pericolo. Inoltre all’Orio center lavorano soprattutto donne e giovani madri: molte di loro ci hanno telefonato preoccupate perché, dovendo stare in negozio fino a tarda sera non riescono più a conciliare lavoro e impegni familiari”.

Contro l’apertura prolungata si è schierato anche Enrico Rossi, che ha dichiarato: “La liberalizzazione selvaggia è una batosta per le piccole imprese e non è il consumismo la risposta alla crisi. Questo è un insulto alla nostra identità culturale e si costringerà chi lavora nei negozi a essere incatenato al banco. Dove finiscono la persona, la sua vita privata, i suoi diritti?”.

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