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Licenziato dalla Maserati, il Tribunale gli restituisce il lavoro per mantenere la famiglia

di Sandro |25 Marzo 2010 10:24

Eugenio Scognamiglio

In sciopero della fame da alcuni giorni per aver perso il lavoro, l’ex delegato Fiom-Cgil della Maserati, Eugenio Scognamiglio, ha accusato un malore all’una della notte passata ed è stato trasportato al pronto soccorso per ripristinare i livelli di pressione e glicemia.

Niente di grave per l’uomo che è stato sospeso cautelativamente dalla Maserati lo scorso dicembre e poi licenziato perché ritenuto responsabile di una protesta interna: è tornato a casa ma ha dovuto rinunciare alla sua protesta su ordine del medico.

L’ex operaio d’origine siciliana – 40 anni, due figli e uno sfratto imminente – era da quindici mesi senza lavoro, e con l’indennità di disoccupazione ormai esaurita, quella dello sciopero davanti i cancelli dello stabilimento modenese di via  Divisione Acqui gli è sembrata l’unica via percorribile per attirare l’attenzione.

Intanto, a prescindere dalla protesta, una buona notizia è arrivata per Eugenio Scognamiglio: il  giudice del lavoro del Tribunale di Modena – in composizione collegiale – con procedimento cautelare ne ha disposto il reintegro nel posto di lavoro. La spiegazione l’ha data la Fiom-Cgil, che nel caso di Scognamiglio aveva inoltrato tramite i suoi legali una richiesta di procedimento d’urgenza: «Il collegio giudicante ha ravvisato la probabile fondatezza del ricorso (fumus boni iuris) e il pericolo nel ritardo della sentenza (periculum in mora) ovvero il rischio per il delegato Fiom, in attesa dei tempi del giudizio, di non poter mantenere moglie e due figli e riuscire a pagare l’affitto. Nell’accertare la probabile fondatezza del ricorso – ha continuato la Fiom-Cgil – i giudici hanno ravvisato sproporzione tra il provvedimento disciplinare di licenziamento e i fatti contestati a Scognamiglio, ovvero aver organizzato due cortei interni alla Maserati e aver partecipato attivamente alla protesta dei precari».

In particolare, la protesta di cui è accusato l’uomo si svolse all’annuncio della casa automobilistica di non voler rinnovare il contratto per il 2009 a 112 precari. Sulla vicenda, aggravata dalle affermazioni dell’azienda che vogliono Scognamiglio colpevole di aver minacciato un responsabile del personale e aver pestato una addetto alla vigilanza, è pendente una causa del giudice del Lavoro.

«La sola colpa di Eugenio, da allora rimasto disoccupato, è stata quella di battersi come operaio e come delegato sindacale della Fiom-Cgil contro il licenziamento di 112 precari da parte della Maserati, 112 persone di cui la Maserati si è servita come salviette usa e getta – hanno affermato i segretari del Prc Francesco Giliani, Stefano Lugli e Nando Mainardi – in base al principio che il mantenimento dei profitti val bene la disperazione e la sofferenza di un numero crescente di famiglie popolari».

*Scuola di Giornalismo Luiss

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