ROMA – Licio Gelli vende la sua villa Wanda, una lussuosa dimora di 32 stanze con piscina annessa sui colli di Arezzo. La vende, secondo il Fatto Quotidiano, a Silvio Berlusconi, uno dei pochissimi che può permettersi un acquisto simile, almeno in Italia.
Fino a pochi giorni fa Villa Wanda era sotto sequestro. Il tempo di togliere i sigilli e l’affare, per il “venerabile” di 96 anni, sembra fatto. A scrivere che l’acquirente sarà Silvio Berlusconi è Sara Nicoli sul Fatto Quotidiano:
Dicono che ci sia già un acquirente. E si sussurra che sia pure un personaggio “di prestigio”, che “farebbe di tutto” pur di entrarne in possesso.
Nostalgia per una storia di cui anche lui ha fatto parte? Chissà. Qualcuno – e non da ieri – dice che Diego Della Valle non sarà della partita, mentre si parla apertamente di Silvio Berlusconi come del vero “estimatore” del bene. Non a caso uno dei pochi, oggi, in grado di prendersi sulle spalle un carico di debiti non da ridere pur di acquisire niente meno che Villa Wanda, la splendida dimora di Licio Gelli sul colle aretino di Santa Maria, 32 stanze con piscina, sauna e grande parco, di cui l’ex Venerabile della Loggia massonica P2 entrò in possesso nel ’74, acquistandola dall’industriale Mario Lebole, che a sua volta l’aveva comprata da una nobile famiglia aretina caduta in disgrazia.
Una vendita che arriva subito dopo il dissequestro. Ancora Nicoli:
Da qualche giorno, come si legge sulla Nazione, il maniero è stato dissequestrato. Il 96enne Gelli, infatti, era stato accusato di frode fiscale, con relativo sequestro della Villa, ma una prescrizione beffa di soli sei giorni (i termini per perseguire Gelli scadevano il 2 gennaio) ha rimesso tutto in gioco. Sono passati, infatti, sette anni e mezzo da quel 2 luglio 2007, anno della stipula di un contratto con cui Villa Wanda veniva ceduta dalla Vali, società dei figli di Gelli, alla Sator, controllata dalla moglie di Gelli, Gabriella Vasile e dal nipote prediletto Alessandro Marsili, figlio della secondogenita Maria Rosa. Secondo la Procura di Arezzo, si trattava di una vendita simulata per sottrarre la casa al fisco.
Qualche problema però sembra esserci.
Sulla villa gravano due ipoteche, la prima del Banco Ambrosiano e una da parte delle Entrate che – appunto – contesta ancora a Gelli un debito di 17 milioni di euro. Già, perché nel ’98 il fisco entrò in possesso di un testamento olografo di Licio Gelli, trovato da autorità di polizia giudiziaria francesi nel corso delle indagini sulla fuga del Venerabile in Francia.
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