GENOVA – Sono circa 150, in tutta la Liguria, le persone sfollate, in via precauzionale, per il maltempo: le loro abitazioni sono minacciate da frane o possibili esondazioni. Ma “al momento non si registrano particolari criticità”, dice l’assessore regionale alla Protezione civile e Ambiente Renata Briano, anche se “resta attento il monitoraggio dei fiumi perché con il terreno intriso di pioggia che nulla più tiene, ogni goccia che cade finisce nei fiumi e il mare agitato non facilita il deflusso delle acque”. Sono i fiumi Entella, esondato ieri sera alla foce, e Magra, che sempre ieri aveva raggiunto il livello di guardia, gli ‘osservati speciali’, ma i vigili del fuoco fanno sapere che nelle ultime ore il livello di entrambi i corsi d’acqua è calato di un metro. Resta confermata, fino alle 18 di oggi, l’allerta 2, il massimo livello per la Liguria, per lo Spezzino, il Tigullio e l’entroterra di Genova, mentre nel resto della regione l’allerta è di tipo 1.
L’emergenza maltempo in Liguria è costituita anche dalle cataste di legname portate da mareggiate e piene dei fiumi che si sono accumulate sulle spiagge oltre alle frane e alle esondazioni. La Regione ha chiesto in questi giorni al Ministero dell’Ambiente di poter autorizzare i comuni costieri colpiti dalle mareggiate a bruciare sul posto la legna, azione ora vietata perché questo materiale è considerato un rifiuto da destinare quindi a smaltimento, con azioni penali per chi non rispetta l’obbligo. La Regione chiede al Ministero dell’Ambiente che questo materiale non sia ritenuto un rifiuto, soluzione che permetterebbe una rapida sistemazione degli arenili e di tagliare gli elevati costi che i comuni devono affrontare per trasportare e smaltire i materiali in discarica.. “Risorse che invece potrebbero essere destinate alla manutenzione del territorio colpito da ripetute alluvioni”, dice Renata Briano, assessore all’Ambiente e alla Protezione Civile della Regione Liguria che attende per martedì una risposta dagli uffici ministeriali.
“I sindaci sono in difficoltà, se sulla questione dei cosiddetti ‘abbruciamenti’ dagli uffici del Ministero non arriveranno soluzioni, investiremo del problema direttamente il ministro Andrea Orlando. Secondo la Regione Liguria, l’autorizzazione del Ministero dell’Ambiente ad accendere i falò sulla spiaggia potrebbe essere estesa anche ai privati cittadini interessati a recuperare legname a uso riscaldamento.