Liguria, Umbria e Basilicata restano Regioni arancioni fino al 3 dicembre Liguria, Umbria e Basilicata restano Regioni arancioni fino al 3 dicembre

Liguria, Umbria e Basilicata restano Regioni arancioni fino al 3 dicembre

Niente passaggio da arancioni a gialle o rosse per Liguria, Umbria e Basilicata. Almeno fino al 3 dicembre. Speranza firma l’ordinanza.

Il Ministro della Salute, Roberto Speranza, ha firmato una nuova ordinanza con cui si rinnovano le misure restrittive relative alla Provincia autonoma di Bolzano e alle Regioni Basilicata, Liguria e Umbria. L’ordinanza è valida fino al 3 dicembre 2020, fermo restando la possibilità di nuova classificazione prevista dal decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 3 novembre 2020.

Basilicata, Liguria e Umbria quindi al momento restano in arancione (rischio medio-alto e scenario 3 con situazione di trasmissibilità sostenuta e diffusa. Con rischi di tenuta del sistema sanitario nel medio periodo).

Mentre la Provincia Autonoma di Bolzano rimane in area rossa relativa allo scenario 4. Ovvero situazione di trasmissibilità non controllata con criticità nella tenuta del sistema sanitario nel breve periodo. Il rinnovo odierno delle fasce di rischio è relativo alle ordinanze del 10 novembre scorso.

Dopo lo screening di massa l’Alto Adige revoca però il lockdown totale, che andava oltre le misure previste per le zone rosse. “Lunedì 30 novembre riaprono i negozi, i mercati, come anche i parrucchieri ed estetisti.
Riprende la didattica in presenza per la prima media”, ha annunciato il governatore Arno Kompatscher. Il 4 dicembre, ha aggiunto, apriranno tutte le scuole, come anche bar e ristoranti. I dati epidemiologici sono in miglioramento e farà presa l’isolamento dei 3.400 asintomatici trovati con lo screening.

Cosa accade nelle Regioni arancioni

Bar, ristoranti, gelaterie e pasticcerie qui resteranno chiusi sempre e non più solo dopo le 18. Potranno fare solo asporto e delivery. Sono salvi però parrucchieri e centri estetici. Dovrebbe essere vietato ogni spostamento in un Comune diverso da quello di residenza o domicilio, salvo comprovate ragioni di lavoro, studio, salute. Per il resto valgono tutte le regole delle zone verdi: 50 per cento di capienza sui mezzi pubblici, didattica a distanza integrale alle superiori, stop ai musei e coprifuoco dalle 22.

Nelle regioni arancioni, dove il rischio è “medio-alto” i ragazzi delle scuole secondarie di secondo grado seguiranno le lezioni al 100% a distanza anziché al 75% com’era oggi. Anche se poi già molte regioni hanno deciso di semplificarsi la vita passando tutto in Dad nei licei e negli istituti tecnici e professionali. Continuano le lezioni in presenza nelle scuole medie ed elementari e nelle materne. In queste ultime senza obbligo di mascherina per i più piccoli, che deve invece essere indossata dai sei anni quando ci si sposta dal banco. (Fonte Ansa).

 

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