Liliana Resinovich, le parole del marito: “E’ tutto un mistero che mi sta distruggendo”

“E’ tutto un mistero che mi sta distruggendo. Non so darmi spiegazioni”. Lo dice Sebastiano Visintin, il marito di Liliana Resinovich, alla luce anche di nuovi elementi emersi sul ritrovamento del corpo della moglie, come ad esempio una borsetta a tracolla vuota indossata dalla donna.

Liliana Resinovich, lo ricordiamo, è la donna scomparsa lo scorso dicembre e ritrovata morta il 5 gennaio nel boschetto dell’ex Ospedale psichiatrico di San Giovanni.

Le parole del marito

“Non ho la minima idea”, dice l’uomo, se quella era una borsa usata abitualmente da Liliana: “Quando ho visto la foto della salma”, durante il riconoscimento del cadavere, “non mi sono accorto se c’era qualcosa a tracolla, me l’hanno detto dopo. Ma il mio sguardo, in quel momento, era rivolto solo a lei”. “Spero pian piano di riuscire a capire presto – conclude – da dove si è scatenato tutto questo, da chi e perché”. E’ una situazione “che mi logora e mi distrugge”.

Il marito contro chi lo accusa

“Tutte queste congetture – aveva già detto il marito nei giorni scorsi difendendosi dalle accuse – le cose che dicono non hanno valore. Non mi vedo dentro queste cose. Cosa farò io adesso?”

“Non ho pace, il mio corpo si ribella, trema, non mi lascia riposare ma devo dire ‘basta, non c’è più. Devo trovare il perché. Ho parlato con la Questura, ho chiesto scusa se le prime volte non ho detto le cose giuste, non ritenevo opportuno riferire del ‘lavoro dei coltelli’” che svolgo “per aiutare la famiglia. Purtroppo quando ho finito di lavorare con i giornali e sono venuto qui”, a vivere “con lei, ero sulle spalle di Lilly, finché non mi sono ripreso, ho fatto qualche lavoretto qualche lavoretto”.

“Siamo cresciuti insieme. Lilly mi ha aiutato tanto. Anche quando è morta mia figlia. Eravamo felici, non so cosa possa essere successo”.

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