Liliana Segre fa il vaccino Liliana Segre fa il vaccino

Liliana Segre fa il vaccino, pioggia social d’insulti para-nazi. Polizia postale sulle tracce degli haters

Liliana Segre fa il vaccino, pubblicamente per spendere la sua indiscussa autorevolezza morale come testimonial della più grande campagna di vaccinazione mai fatta in Italia…

E sui social piove una sequela irriferibile di insulti dal tono banalmente antisemita e risentito. All’indirizzo di una signora di più di novant’anni, senatrice a vita, fra gli ultimi testimoni diretti della reclusione nei campi di concentramento e sterminio nazisti.

Liliana Segre fa il vaccino. Sui social pioggia di insulti

E che per puro spirito di servizio si è mostrata mentre si faceva vaccinare all’ospedale Fatebenefratelli di Milano. I più istupiditi da se stessi – nei giorni della vaccinazione universale  degli ultraottantenni milanesi – maledicono il “privilegio” accordato alla senatrice a vita (“perché lei sì e mia nonna, no'”).

Inutile discutere. se ne occupa la Polizia. Quella Postale, coordinata dal capo del pool antiterrorismo milanese Alberto Nobili, sta indagando, con l’ipotesi di reato di minacce aggravate dalla discriminazione e dall’odio razziale, per identificare gli autori delle minacce.

Deliri social. “Lei sì e mia nonna no?”

Minacce, insulti, commenti irripetibili sono stati indirizzati via social, ancora una volta. Proprio la somministrazione del vaccino – nel primo giorno della campagna lombarda per gli over 80 – ha scatenato l’odio online contro l’ultranovantenne milanese, sopravvissuta ad Auschwitz.

Da chi si lamenta perché ‘lei sì e mia nonna no’, a chi le augura le peggiori reazioni avverse, sui social è stato un continuo di commenti antisemiti. Qualcuno le augura la morte.

Da Lei, Liliana Segre, la senatrice a vita, la sopravvissuta ad Auschwitz, erano giunte solo parole ragionevoli e gentili. “Mi sembra che questa volta, contro un nemico invisibile, abbiamo così poche armi che l’essere vaccinati vorrà dire essere più facilmente invitati dai nostri figli, dai nostri nipoti, dai nostri amici che hanno paura di incontrarci per non passarci questo temibile virus. Mi sembra una grande opportunità a cui tutti dobbiamo rispondere, grati che si possa fare”.

Dal novembre 2019 vive sotto scorta per le minacce sul web

E’ dal novembre 2019, dopo una serie di minacce ricevute via web, che la senatrice a vita vive infatti sotto scorta. Ma non per questo rinuncia a portare, nonostante l’età avanzata, la sua testimonianza di impegno.

“Una vita che è un esempio per tutti. Anche nei gesti più semplici. Grazie a Liliana Segre”, l’ha omaggiata pubblicamente il ministro della Salute, Roberto Speranza. 

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