L'infermiera del Gemelli: "Non sono la monatta dei bambini"

ROMA, 23 AGO – Legge ogni giorno i giornali che si fa portare sul suo letto all'ospedale Spallanzani di Roma. E non ci sta a essere considerata ''la monatta che gira per Roma a contagiare i bambini''. L'infermiera del policlinico Gemelli di Roma che ha contratto la tubercolosi fisicamente sta bene, ma con la testa e' inquieta, non si da' pace: ''E mi ero pure vaccinata…'' ha detto a chi la vede tutti i giorni. Non poteva immaginare di avere la tbc, ha detto la donna, Rossana P. di 38 anni, parlando con i medici che la seguono.

A riferire sulle condizioni, sia fisiche che psicologiche della donna, che ha una lunga esperienza nella sanita', sono i medici dell'istituto romano d'eccellenza per le malattie infettive dove e' ricoverata. E' ''preoccupata per i bambini'' racconta la dottoressa Delia Goletti, che e' intervenuta alla conferenza stampa convocata in regione: ''Tutti noi avremmo avuto la stessa agitazione. Sta bene, comunque, risponde alla terapia. Di dimissioni per ora non parliamo: noi dimettiamo i pazienti solo quando sono sono piu' bacilliferi, cioe' contagiosi''. L'infermiera del Gemelli, racconta il direttore sanitario dello Spallanzani Lindo Zarelli, ''si sente in qualche modo responsabile di quanto e' successo, anche se non c'entra nulla. Non poteva immaginare di avere la tbc: era anche vaccinata, si e' fatta visitare. Non e' astenica, non ha febbre e sta rispondendo bene alla malattia. Certo – conclude – non ha idea di come abbia contratto la malattia''.

Di certo c'e', e a spiegarlo e' stata la governatrice Renata Polverini, che la donna gode in genere di ottima salute: ''Questa signora – ha detto – ha sempre lavorato, in un anno ha preso solo 5 giorni di malattia contro i 12-13 di media. Stava bene e non aveva sintomi''. Conferma Maria Teresa Sacerdote, direttore sanitario dell'Asl Roma E: ''Si era presa un giorno di assenza perche' aveva la tosse, ma nulla dava a intendere che si trattasse di tbc''. In ogni caso, ha tenuto a ribadire oggi Polverini, ''in questo momento non e' assolutamente accertato che il caso della neonata del Bambin Gesu' sia riconducibile a quello dell'infermiera anche perche' ci sono dei test ai quali in questo momento la bambina e' stata sottoposta che ancora non hanno dato la certezza che ci sia stato un contagio da parte dell'infermiera. Al momento non e' assolutamente riscontrato un collegamento tra i due casi''.

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