Lino Tomea muore d’infarto in auto davanti a moglie e figlie

di redazione Blitz
Pubblicato il 5 Novembre 2015 - 13:53 OLTRE 6 MESI FA
Lino Tomea muore d'infarto in auto davanti a moglie e figlie

(Foto d’archivio)

FORNO DI ZOLDO (BELLUNO) – Accompagna le figlie a scuola in auto, insieme alla moglie, e muore d‘infarto davanti a loro. La tragedia ha sconvolto la famiglia di Lino Tomea, 51 anni appena. E anche i suoi compagni di volontariato, che sono accorsi con l’ambulanza, ma che mai si sarebbero aspettati di trovarsi di fronte proprio l’amico.

Quel che è successo a Forno di Zoldo, in provincia di Belluno, lo racconta Olivia Bonetti sul Gazzettino: 

“L’uomo ieri mattina alle 7.15 stava andando al lavoro al volante della sua auto, come ogni giorno alla Marcolin di Longarone. Lì lavorava come operaio con la moglie, che era in auto con lui. In macchina, come sempre anche le due bimbe che frequentano le scuole a Longarone, medie e elementari. La famiglia stava iniziando la sua giornata come da routine: accompagnare le bimbe e poi in fabbrica. All’improvviso, poco oltre Pontesei dove c’è una galleria paravalanghe, si è fermato. Era dalla sera prima che aveva dei disturbi, uno strano mal di stomaco. Forse aveva deciso di tornare a casa, tanto che l’auto era rivolta verso Forno di Zoldo, ma lui si è accasciato e non si è più ripreso.

Immediato l’intervento dei colleghi volontari arrivati con l’ambulanza di Forno. Lo hanno estratto dalla macchina, dove era andato in arresto cardiaco sotto gli occhi di moglie e figliolette, e lo hanno messo sul lettino dell’ambulanza, dove hanno iniziato le manovre di rianimazione con defribillatore. Nel frattempo è decollato l’elicottero del Suem di Pieve di Cadore che ha calato sul posto l’assistenza con medico e infermiere e è atterrato prima della galleria di Pontesiei. Le manovre sono proseguite, l’uomo è stato poi caricato sull’elicottero dove sono proseguite ulteriormente, ma non c’è stato nulla da fare. Arrivato al pronto soccorso del San Martino di Belluno i medici non hanno potuto fare altro che constatarne la morte, per probabile infarto”.