Lite in sala parto: un manuale ginecologico e comportamentale per evitare un altro caso come quello di Messina

Un manuale per stabilire come agire, corsi di comunicazione in corsia e ruolo del ginecologo privato “subordinato” a quello pubblico: sono elementi della ricetta per prevenire episodi di malasanità come quello di Messina, secondo l’Associazione Ostetrici Ginecologi Ospedalieri Italiani (Aogoi) e la Federazione Sindacale Medici Dirigenti (Fesmed), che chiedono alle autorità politiche e sanitarie una maggiore attenzione all’area materno infantile.

”La triste vicenda siciliana deve stimolare riflessioni e revisioni del sistema – afferma una nota sottoscritta da Giuseppe Ettorre, segretario regionale Aogoi Sicilia e Carmine Gigli, presidente Fesmed – In primo luogo su come va organizzato un reparto per garantire l’ appropriatezza delle cure: va previsto un ‘manuale’ con le procedure condivise, al quale tutto il personale deve fare riferimento. Poi è necessaria una divisione dei ruoli, col responsabile a fare da coordinatore nel risolvere conflitti, con corsi di formazione per migliorare la comunicazione e le relazioni in corsia”. Percorso ”utile – precisa la nota – anche per evitare il ricorso ad una eccessiva medicalizzazione, alla medicina difensiva e ad un abuso del taglio cesareo”.

Infine il capitolo più delicato: ”Il medico dipendente, nella gestione della paziente in regime privatistico, deve rispettare – dice la nota – le procedute assistenziali del reparto preventivamente condivise; il ginecologo frequentatore che segue la donna privatamente, non ha titolo a prestare assistenza diretta e a eseguire prestazioni sanitarie nel pubblico. Il suo ruolo è quello di accompagnare la gestante e di esclusivo sostegno psicologico”.

Fermo il giudizio sulla vicenda: ”Esprimiamo viva solidarietà alla famiglia – continua la nota – e rammarico per il comportamento dei colleghi, non conciliabile con quello che deve essere tenuto da ogni medico. E’ importante però ribadire anche la nostra solidarietà verso i ginecologi di tutto il meridione d’Italia, che si sono visti accomunare nel giudizio negativo espresso su questo caso, da parte della stampa ed anche da esponenti del governo”.

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