LIVORNO, 5 SET – Sarebbero responsabili di almeno 20 scippi avvenuti nell'ultimo anno a Livorno: avrebbero aggredito e ferito anziane, insegnato ai piu' giovani i metodi per scippare e addirittura si sarebbero vantati delle loro gesta su facebook. Stamani sono stati arrestati in quattro: sono ritenuti gli autori degli scippi. Si tratta di Micael Del Vivo, 21 anni, Marco Lucchesi, 18, Andrea Morelli, 36 anni, finiti al carcere delle Sughere, e Daniele D'Amato, 20 anni, agli arresti domiciliari. Dovranno rispondere di vari reati: scippi, rapine e furti. Alcuni di loro, tra i piu' giovani, una volta negli uffici della questura per la notifica dell'arresto, hanno pianto.
Nel corso dell'inchiesta, condotta dalla squadra mobile (che stamani ha eseguito le ordinanze di custodia) e coordinate dal pm Luca Masini, sono emerse anche altre responsabilità: ci sono 5 indagati a piede libero, mentre un sesto (Franco Biagioni, 27 anni) – risultato uno dei principali ricettatori della refurtiva – e' stato arrestato in flagranza perche' durante una perquisizione la polizia ha trovato a casa cocaina e hashish.
Gran parte dei 20 scippi sono avvenuti da settembre 2010 all'agosto scorso. ''Non era una banda in senso proprio – ha spiegato il procuratore capo Francesco De Leo – uno agiva con un altro, il secondo con il terzo e cosi' via. Ma quello che va sottolineato e' che questo e' avvenuto in un'evidente assenza del controllo della famiglia, tanto che i ragazzi piu' grandi insegnavano ai piu' giovani come commettere gli scippi''.
''Di questi 20 episodi – ha aggiunto il capo della squadra mobile Marco Staffa – abbiamo raccolto prove certe: refurtiva nelle abitazioni, gli scooter usati per i colpi sotto casa degli arrestati, in alcuni casi le vittime hanno riconosciuto gli aggressori. Quello che non si puo' sopportare e' che piangano coloro che fino a poche settimane fa hanno trascinato a terra anziane indifese e non hanno disdegnato di derubare gli amici''.
Nel corso degli ultimi 3 mesi a Livorno si erano registrati 29 casi di scippo e in alcuni casi le vittime avevano subito ferite gravi per la caduta a terra.