Livorno, cade in mare ma non sa nuotare: morto un operaio di un cantiere navale

Non sapeva nuotare, indossava una pesante tuta da lavoro e un paio di scarpe antinfortunistiche. Così per un operaio albanese di 38 anni una caduta in mare da un’altezza di pochi metri si è trasformata in tragedia, questa mattina, nel cantiere navale Azimut Benetti di Livorno. La vittima si chiamava Dashnor Qalliaj (e non Dasonor come emerso in un primo momento per un errore di grafia) e viveva a Sestri Ponente (Genova) con la moglie e due figli.

Era al suo primo giorno di lavoro nel cantiere livornese dove la ditta per cui lavorava, la genovese “Amico”, aveva ottenuto un appalto per sabbiature e verniciature. L’allarme è scattato intorno alle 9, quando un collega che era con lui non lo ha più visto e ha segnalato l’accaduto. Un altro addetto, un livornese di 49 anni, si è anche gettato in acqua per cercare di individuare l’operaio ma senza riuscirci. Dopo poco sono iniziate le operazioni di ricerca dei sommozzatori dei vigili del fuoco insieme a guardia costiera e polizia.

Il corpo, ormai senza vita, è stato recuperato dopo circa un’ora. Tra coloro che hanno assistito alla scena anche il fratello della vittima, che lavora nella stessa ditta di Dashnor. Indagini sono state avviate dal sostituto procuratore di Livorno, Antonio Giaconi, che ha disposto il sequestro dell’area, ed ha aperto un fascicolo per omicidio colposo e violazione delle normative in materia di sicurezza nei luoghi di lavoro. Sulla salma sarà fatta l’autopsia. Azimut-Benetti ha precisato che il bacino in questo periodo é in concessione “a un’altra società che ha la responsabilità sulla manutenzione e sulla sicurezza”. Dopo che si è diffusa la notizia della morte dell’operaio i lavoratori hanno indetto uno sciopero nel cantiere poi rientrato dopo un’ora. Numerosi i messaggi di cordoglio da parte delle autorità. Il Consiglio regionale della Toscana ha osservato un minuto di silenzio.

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