Locale per scambisti chiuso a Roma. Non rispetta norme Covid, clienti: "Come ci distanziamo?" Locale per scambisti chiuso a Roma. Non rispetta norme Covid, clienti: "Come ci distanziamo?"

Locale per scambisti chiuso a Roma. Non rispetta norme anti Covid, clienti: “Come ci distanziamo?”

Chiuso perché non rispetta le norme contro il coronavirus un locale per scambisti a Roma. Ci sono 60 clienti multati che però protestano: “Come ci distanziamo?”.

Un locale a luci rosse per scambisti nel quartiere di Testaccio a Roma è stato chiuso dai vigili urbani per il mancato rispetto delle norme anti Covid-19 relative al divieto di assembramenti.

La responsabile è stata sanzionata e gli agenti della Polizia Locale di Roma Capitale hanno identificato 60 clienti presenti nel locale. 

Nel locale non c’era distanziamento sociale, né ai tavoli e né soprattutto sulla pista da ballo. Sessanta persone sorprese all’interno del locale, nei saloni, ai tavoli e anche nelle camere a luci rosse, tutte e 60 identificate. “Come ci distanziamo?”, hanno detto alcuni clienti…

Gli agenti della polizia locale hanno multato, ovviamente, anche la responsabile per le irregolarità riscontrate e hanno disposto la chiusura del locale.

I controlli sui locali romani

Nel fine settimana i vigili hanno eseguito oltre un migliaio di accertamenti amministrativi in locali pubblici e attività commerciali nelle zone della movida: dal centro a Acilia, Infernetto,Tuscolano e Casilino.

Come scrive Fanpage, nel Municipio VII chiusi due locali. Si tratta di un chiosco che vendeva alcolici oltre l’orario consentito e una birreria che svolgeva attività abusiva. In quest’ultimo locale riscontrate irregolarità anche in materia di igiene e sicurezza alimentare. Sequestrati 6 chili di alimenti privi di indicazioni su provenienza e tracciabilità.

Infine un forno in zona Centro Storico chiuso perché privo dei titoli autorizzativi e per gravi carenze igieniche. Per gli assembramenti chiuse alcune piazze in zona Trastevere e piazza Bologna e quattro persone multate perché si sono rifiutate di indossare la mascherina. (Fonti Ansa e Fanpage).

 

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