Loculo stretto o bara troppo grande? Al cimitero di Ariano Irpino ore di tensione

Il loculo è troppo stretto e la bara non riesce a entrare, rimanendo sospesa per qualche ora sul montacarichi. È successo ad Ariano Irpino, nell’avellinese. Mario Salandra, 70 anni, doveva essere tumulato al cimitero del Tricolle. I necrofori hanno caricato la bara per sistemarla nella nicchia, posta alcuni metri sopra il livello della strada, ma durante le operazioni di inserimento del feretro si sono dovuti fermare. In seguito alle proteste dei familiari, sono giunti sul posto i carabinieri, che hanno constatato quanto denunciato dai congiunti. Ora il caso rischia di finire sul tavolo della magistratura.

«Una situazione assurda», denuncia il genero del defunto, Giancarlo Guardabascio, «Abbiamo chiesto al municipio cosa fare. Gli addetti mi hanno risposto che non era un loro problema, che al massimo si poteva tagliare la bara. Un’offesa a noi e, soprattutto, alla memoria dello scomparso».

L’assessore comunale Crescenzo Pratola, subito accorso al cimitero, ha precisato che «il loculo ha le giuste dimensioni, anzi, è più grande di quelli vecchi. Il problema piuttosto è legato alle dimensioni della bara e della stessa salma del defunto. Sarebbe bastato comunque ritoccare di un centimetro la cornice della bara per consentire la sistemazione».

Dopo alcune ore di rabbia e imbarazzo, è finalmente giunta la soluzione, suggerita dall’assessore Pratola. Il feretro di Salandra, inizialmente destinato al quinto piano, è stato collocato in prima fila, in una nicchia appena più capiente. Tuttavia la bara, considerata anche la stazza possente del defunto, è stata sistemata solo dopo una serie di manovre degli operai.

*Scuola di Giornalismo Luiss

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