ROMA – Professionisti e commercianti, molto ricchi e con pochi scrupoli, pronti a spendere centinaia di euro per due ragazzine di 14 e 15 anni, fino a migliaia di euro per un intero weekend con loro. Sono le decine di clienti delle due baby squillo di un giro stroncato a Roma dai carabinieri, nel quartiere chic dei Parioli. Cinque di loro sono stati denunciati perché colti in flagrante, ma non è escluso che l’indagine possa allargarsi.
Ora è aperta la caccia ai clienti vip e tutto fa ritenere che ci saranno altri colpi di scena. Non è escluso che tra i frequentatori della casa ci potessero essere anche professionisti e uomini facoltosi, in grado di potersi permettere fino a 300 euro per una prestazione.
Secondo gli investigatori sono decine i clienti, ricchi, che incontravano le due ragazzine negli ultimi tempi nell’appartamento ai Parioli, ma in precedenza anche in case in altre zone di Roma. Le indagini sono iniziate a ottobre, ma le liceali si prostituivano da maggio scorso. I cinque clienti finora denunciati sono stati colti in flagranza: hanno tra i 30 e i 35 anni.
A finire in manette, tra loro, un cliente che aveva ripreso uno degli incontri e voleva 1500 euro per non divulgare il video online. Solo l’intervento di uno dei ‘protettori’, a sua volta poi finito in carcere, l’ha convinto a desistere. Il cliente, un ventinovenne, è accusato anche di produzione di materiale pedopornografico e di tentata estorsione.
Al mattino le lolitine andavano a scuola, in un liceo romano. Il pomeriggio si prostituivano nell’appartamento sito in viale Parioli, 190, utilizzando poi i loro guadagni anche per l’acquisto di droga ad uso personale. Gli accertamenti hanno preso le mosse dalla denuncia della madre dell’altra minorenne, preoccupata perché la figlia era fuggita di casa e maneggiava somme consistenti di denaro.
Ora gli arrestati saranno ascoltati uno per uno in sede di interrogatorio di garanzia sarà il gip Maddalena Cipriani, la stessa che ha firmato i provvedimenti di custodia cautelare su richiesta del procuratore aggiunto della procura di Roma Maria Monteleone e del sostituto Cristiana Macchiusi. A ricostruire le modalità del giro di prostituzione sono stati i carabinieri del Nucleo Investigativo di Roma.
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