“L’Olocausto una leggenda”: un professore negazionista alla Sapienza di Roma. Alemanno chiede la sospensione

Il sindaco di Roma Alemanno ne ha già chiesto la sospensione, ma un professore che nega l’Olocausto ed insegna filosofia del diritto alla Sapienza, il più grande ateneo d’Europa, mette i brividi.

Antonio Caracciolo, ricercatore 59enne –  ma lui si definisce professore aggregato – ha un suo nutrito gruppo di fan su internet: gestisce diversi blog molto seguiti da fan dell’estrema destra e non fa mistero delle sue posizioni negazioniste anche in ambito accademico.

Appare anzi spavaldo e per nulla imbarazzato. Caracciolo non smentisce la propria difesa del negazionismo, ne fa una questione di principio affermando «il diritto dei negazionisti di poter esprimere le loro idee, senza finire in carcere». Non per niente si era attivato per difendere a più riprese il negazionista Robert Faurisson, che nel maggio del 2007 suscitò proteste e sdegno perché invitato a tenere una lezione presso l’università di Teramo.

«A chi mi dice che sono antisemita rispondo così: non ho mai capito il significato di questa parola» afferma sicuro. Intanto insulta gli ebrei romani sostenendo che senza i Priebke non potrebbero esercitare la loro «tracotanza, la loro pretesa ad un risarcimento morale e materiale infinito». Le Fosse Ardeatine sarebbero un dettaglio trascurabile.

Che a dire certe cose sia un professore di filosofia del diritto fa cascare le braccia. Ma la medaglia di cattivo maestro, di cui va tanto fiero, se l’è appuntata da solo: qui invece c’è solo la cattiveria, quanto all’insegnamento, ha buttato alle ortiche un’esistenza sprecata. Si consiglia di ripassare dal via, meglio che resetti tutto. Per il momento ci si augura che il rettore della Sapienza Luigi Frati accolga tempestivamente l’invito del sindaco: cacci Caracciolo dall’Università a pedate.

I commenti sono chiusi.

Gestione cookie