Lombardia, pm: “Daccò e Simone hanno il potere di condizionare ancora Formigoni”

Roberto Formigoni

MILANO – “Daccò e Simone hanno il potere di condizionare ancora Formigoni”. Questa la fotografia che la Procura di Milano scatta sull’inchiesta alla Regione Lombardia. Nel dettaglio i pm spiegano:

“Anni di sistematiche condotte corruttive di politici e funzionari della Regione Lombardia, in base alle quali 60 milioni destinati dalla Regione all’attività sanitaria della Fondazione Maugeri sono stati deviati a favore di Pierangelo Daccò e Antonio Simone, fanno sì che il mediatore e munifico elargitore di quasi 8 milioni in vacanze e benefit a Roberto Formigoni, e l’ex politico ciellino diventato imprenditore con base a Praga e Londra, se lasciati adesso in libertà possano incidere ancora e illecitamente sull’attività del Pirellone, in quanto la complicità con il presidente Formigoni li dota di un formidabile potere di influenzare e direzionare l’attività amministrativa della Regione Lombardia. Anche in forza di chances ricattatorie di cui possono avvalersi”.

E a una settimana dal bivio procedurale determinato dallo scadere il 13 ottobre dei 6 mesi di custodia cautelare di Daccò e Simone nel filone Maugeri, la Procura fa una scelta tecnica poco usuale: chiede al gip una proroga straordinaria di 3 mesi della quasi scaduta carcerazione preventiva, anche se nel concreto il problema riguarda ormai più Simone che Daccò, visto che per quest’ultimo, in cella dal 15 novembre 2011 per il crac della Fondazione San Raffaele, sono già scattati altri 12 mesi di custodia cautelare dopo la sentenza di primo grado che mercoledì gli ha inflitto 10 anni per concorso nella bancarotta dell’istituto ospedaliero dello scomparso don Luigi Verzé e del suicida vicepresidente Mario Cal.

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