Lombardia, Giammario intercettato: “L’architetto non deve rompere le palle”

Pubblicato il 15 Marzo 2012 - 21:13 OLTRE 6 MESI FA

MILANO, 15 MAR – In una conversazione intercettata, il consigliere regionale lombardo del Pdl, Angelo Giammario, avrebbe richiesto ''lo specifico intervento del Direttore del Consorzio Parco Nord'' per '''ammorbidire' l'azione di controllo correttamente esercitata'' da un architetto, dicendo al telefono allo stesso dirigente del consorzio: ''Di' a Papa (il nome dell'architetto, ndr) … non rompere le palle ai Baronchelli … che di Papa ne conosco uno solo quello che sta a Roma … gli altri un po' meno''. E' quanto viene riportato in una informativa dei carabinieri del Noe agli atti dell'inchiesta che vede indagato il politico per corruzione e finanziamento illecito ai partiti per presunte tangenti relative agli appalti sul verde pubblico.

Nell'informativa del giugno 2009 – originariamente agli atti di una inchiesta della Procura di Monza e poi trasmessa per competenza a Milano, al titolare delle indagini, il pm Giordano Baggio – viene riportata la telefonata del 19 dicembre 2008 tra Giammario, all'epoca anche sottosegretario alla presidenza della Regione, e Riccardo Gini, direttore del Consorzio Parco Nord.

I militari parlano di una ''richiesta 'decisa ed esplicita''' di Giammario per un intervento di Gini per ''ammorbidire'' i controlli ''a favore'' di Achille Baronchelli, uno degli imprenditori del settore florivivaistico che avrebbe pagato una tangente di ''almeno 10 mila euro'' al consigliere, con una promessa di 30 mila euro.