In Lombardia poste nel caos tra scioperi e disservizi

Pubblicato il 10 Febbraio 2012 - 18:47 OLTRE 6 MESI FA

MILANO – I postini sono sul piede di guerra: la riorganizzazione del settore non va giù ai sindacati, che si preparano al prossimo periodo di scioperi in Lombardia compreso tra il 27 febbraio e il 17 marzo. E non escludono uno sciopero generale regionale. Intanto però in diverse zone d’Italia a protestare sono gli utenti contro disservizi postali fatti di ritardi nelle consegne, nuovi orari a sorpresa e portalettere fantasma. In alcuni centri del Veneto, come Chioggia, Cavarzere e Sottomarina, ad esempio, la posta non arriva da giorni, e a San Donà di Piave per sbloccare la situazione è intervenuta direttamente l’amministrazione comunale stufa delle numerose segnalazioni dei suoi cittadini. Per non parlare del caso, davvero estremo, del dipendente furbetto di Piazzolla di Nola, nel napoletano, che le lettere le recapitava direttamente in discarica, lì sì con tempistiche da record.

Organico carente. Le organizzazioni sindacali si difendono, e giustificano i disservizi con la mancanza di forza lavoro: “Quasi tutti i Centri di Recapito della Lombardia», accusano i sindacati di settore, «sono in sofferenza per la carenza di personale nelle zone di recapito e anche per le assenze per ferie, malattie, infortuni”. Cisl, Uil, Confsal e Ugl della Lombardia ricordano anche che il 31 gennaio sono scaduti i contratti a tempo determinato, “e solo in questi giorni, con colpevole e forse programmato ritardo, inizieranno le procedure per le assunzioni di un nuovo contingente nemmeno sufficiente a coprire le assenze strutturali”.

Ritardi. Per quanto riguarda i nuovi orari di chiusura e apertura al pubblico degli uffici postali, i disagi non ci sono stati solo per i cittadini, molti dei quali non sapevano nulla delle novità. Le organizzazioni dei lavoratori denunciano che le modifiche volute dal governo sono state comunicate agli stessi responsabili degli uffici solo a cose fatte e comunque non in tempo utile per farsi trovare preparati. “Questo colpevole ed ingiustificato ritardo sta penalizzando tutti coloro che si recano negli uffici negli orari precedentemente indicati e li trovano già chiusi”, fanno sapere, “i disservizi e le pesanti lamentele si riversano sull’incolpevole personale degli uffici postali con un ulteriore aggravio di immagine per Poste Italiane. Una tale gestione di un importante settore dell’azienda e di un altrettanto importante servizio di pubblica utilità colpisce i cittadini e le imprese con grave danno per l’occupazione e l’economia dell’intera regione”.