Inchiesta sanità in Lombardia, pm: “Dalla fondazione Maugeri soldi ai politici”

MILANO –  I pm dell’inchiesta sulla sanità lombarda lo mettono nero su bianco e lo fanno per motivare il loro parere negativo alla scarcerazione del direttore generale della fondazione Maugeri, Costantino Passerino: “Pagamenti riservati della Fondazione Maugeri anche a favore di esponenti politici o loro familiari – scrivono i pm – e ingenti somme di denaro non solo a Daccò e Simone, ma anche a tutti coloro che, politici o funzionari pubblici o intermediari, hanno negli anni illecitamente agevolato l’attività della Fondazione Maugeri in diverse iniziative e in varie località”.

Come spiega il Corriere della Sera, il riferimento dei pm, pur criptico nell’identikit dei politici o funzionari regionali che non vengono disvelati, tradisce l’esistenza di elementi sulla reale destinazione del fiume di soldi (70 milioni in meno di 10 anni) sborsati dal polo ospedaliero privato a un mediatore senza altre competenze tecnico-sanitarie.

Scrive ancora il Corriere: Sinora le carte depositate si arrestavano di fronte alla traiettoria dei soldi dalla Maugeri a Daccò e Simone, e per il resto, nei testimoni, esistevano solo generiche evocazioni degli agganci di Daccò in Regione, e il pressing di domande dei pm a Daccò sulle vacanze pagate sotto varie forme a Formigoni. Ma adesso, dal pertugio degli interrogatori del direttore generale della Maugeri, parzialmente dischiuso proprio dal parere negativo dei pm Laura Pedio e Antonio Pastore alla sua richiesta di scarcerazione, si intuisce che nelle indagini c’è già qualcosa di più.

Gli interrogatori, premettono i pm, “evidenziano il ruolo centrale di Passerino non solo nella gestione della Fondazione, ma anche di tutta la struttura illecita organizzata per consentire alla Fondazione di trasferire ingenti somme di denaro non solo a Daccò e Simone, ma anche a tutti coloro che, politici o funzionari pubblici o intermediari, hanno negli anni illecitamente agevolato l’attività della Fondazione in diverse iniziative e in varie località”.

E se è vero che Passerino concordava e riferiva a Maugeri ogni attività pattuita con Daccò, “tuttavia era lui che prendeva gli accordi, definiva gli importi e le modalità di pagamento, e teneva i rapporti con i funzionari regionali”. Inoltre “per anni ha utilizzato la società Mds, a lui riferibile, come canale per i pagamenti riservati anche a favore di esponenti politici o loro familiari”.

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