Londra, evadono dal carcere con un drone: caccia ai fuggiaschi

Londra, evadono dal carcere con un drone: caccia ai fuggiaschi
Londra, evadono dal carcere con un drone: caccia ai fuggiaschi

LONDRA – Con un drone telecomandato sono riusciti a farsi paracadutare una sega rotante diamantata all’interno del cortile del carcere e con quella hanno segato le sbarre della loro cella. Così due pericolosi criminali sono evasi dalla prigione di Pentonville, nel Nord di Londra.

La fuga rocambolesca di James Whitlock, 31 anni, e Matthew Baker, 28, finiti in carcere rispettivamente per tentato omicidio e furto con scasso, ha lasciato a bocca aperta gli investigatori di Scoland Yard. Ora è caccia agli evasi nella zona di Caledonian Road, nei pressi della metropolitana di King’s Cross e della stazione di St. Pancreas, da dove parte l’Eurostar per Parigi. La caccia all’uomo ha coinvolto le forze dell’ordine della capitale che hanno diffuso le foto segnaletiche dei due e chiesto a chiunque li vedesse di allertare immediatamente la polizia.

Tra gli altri stratagemmi adottati dai due fuggiaschi, anche un grande classico delle evasioni: hanno piazzato dei cuscini nei loro letti per far credere agli agenti carcerari che stessero dormendo. Stando alle ricostruzioni della stampa britannica, la consegna del drone sarebbe avvenuta alcuni giorni prima dell’evasione. I due avevano programmato l’arrivo dell lama durante l’ora d’aria. Uno dei due, o un altro complice, l’ha raccolta e nascota nella cella che Matthew e James condividevano.

Poi, approfittando del rumore metropolitano, sono riusciti con pazinza a segare le sbarre della finestra, lasciandole poggiate al davanzale, fino al momento giusto. Nel corso della notte, sembre come da manuale, hanno arrotolato e legato una all’altra le lenzuola e si sono calati dalla finestra. Hanno camminato in bilito su un cornicione per una decina di metri e sono saltati sul tetto della cappella del carcere che si trova sul perimetro esterno della prigione. A quel punto si sono calati giù da tre metri di altezza, ancorando la fune di lenzuola al comignolo.

Non è escluso che all’esterno ci fosse qualcuno ad aspettarli, pronto a portarli il più lontano possibile. Alta tensione nel quartiere intorno al carcere, per il timore che gli evasi siano ancora nei paraggi e in cerca di un temporaneo rifugio nelle abitazioni.

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