Long Covid, un semplice esame del sangue segnala chi ne soffrirà: il prelievo subito dopo il tampone positivo

Long Covid, un semplice esame del sangue segnala chi ne soffrirà. Un semplice esame del sangue per predire chi soffrirà di Long Covid, anche per oltre un anno dalla guarigione dall’infezione. È il risultato di uno studio condotto presso la University College of London e pubblicato sulla rivista Lancet eBioMedicine.

Long Covid, un semplice esame del sangue segnala chi ne soffrirà

Il test si potrebbe eseguire subito all’inizio del Covid, dopo il tampone positivo, o comunque entro un periodo finestra di sei settimane dall’inizio dell’infezione. Aiuterà a stabilire in anticipo chi soffrirà degli strascichi del Covid anche a lungo termine.

Long Covid, cos’è

Il Long Covid, ovvero la persistenza di sintomatologia molto diversificata (dalla mancanza di fiato alla stanchezza, dalla depressione alla confusione mentale, etc.) dopo la guarigione, è una delle caratteristiche più misteriose dell’infezione da SARS-CoV-2.

Molti individui manifestano il Long Covid indipendentemente da quanto è stata grave l’infezione. Finora non è stato possibile stabilire dei criteri predittivi per capire chi ne soffrirà e chi no. Gli esperti britannici hanno pensato alla possibilità di predire chi manifesterà il Long Covid con un prelievo da eseguire al momento dell’infezione.

La sperimentazione all’University College of London

Hanno esaminato campioni di sangue di 56 pazienti per sei settimane dal primo tampone positivo e confrontato i prelievi con quelli di 102 soggetti sani di controllo. I ricercatori hanno guardato a un pool di 91 proteine e visto che nei pazienti destinati ad avere il Long Covid risultavano valori abnormi per 20 proteine del sangue, tutte legate a infiammazione e coagulazione.

Infine gli esperti hanno sviluppato un software basato sull’intelligenza artificiale e in grado di leggere i risultati dei prelievi e predire con accuratezza e rapidità se il soggetto soffrirà o meno di Long-Covid. Il prossimo passo sarà convalidare questo esame del sangue su un campione più ampio di pazienti. L’algoritmo di riferimento sconta un tasso di fallacia del 6%, cioè è accurato e preciso 94 casi esaminati su 100.

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